EX PROVINCIA

Città metropolitana alle urne, Montà vicesindaco a tempo

Il 19 dicembre le elezioni di secondo livello per il nuovo Consiglio. Al sindaco di Grugliasco il compito di gestire la transizione. Dopo la vittoria di Torino, centrosinistra pronto a fare man bassa

È Roberto Montà, sindaco di Grugliasco, a traghettare la Città Metropolitana in questa delicata fase di passaggio tra l’era di Chiara Appendino e quella di Stefano Lo Russo. Come previsto dalla legge, infatti, il nuovo sindaco del comune capoluogo assume su di sé anche la guida dell’ex provincia e appena insediato deve convocare le urne per rinnovare il Consiglio. Il decreto è già pronto: verranno celebrate il 19 dicembre le elezioni di secondo livello, quelle cioè in cui votano – con voto ponderato – solo gli eletti (sindaci e consiglieri comunali) dei 312 comuni dell’area metropolitana.

Quarantaquattro anni, Montà è stato capogruppo di Città di Città – la lista che comprendeva tutti i partiti del centrosinistra – a partire dal 2019, dopo la scomparsa del suo predecessore, Vincenzo Barrea. Un ruolo complesso, politicamente in minoranza ma aritmeticamente in maggioranza giacché il suo era il gruppo più numeroso in aula. Ha camminato su un crinale sdrucciolevole: da una parte la responsabilità di garantire i numeri per approvare i provvedimenti più importanti, dall'altra la necessità di marcare la distanza con un'amministrazione di colore diverso. È stato tra i primi a sostenere la candidatura di Lo Russo a sindaco di Torino, anche tra i colleghi dell'area metropolitana.

Con il successo capoluogo e grazie al controllo di buona parte delle città dell’hinterland (da Settimo Torinese a Chieri, da Collegno a Moncalieri, da Grugliasco a Nichelino) il centrosinistra non avrà difficoltà ad avere una maggioranza assoluta nell’assemblea dell’ente. Unico baluardo del Movimento 5 stelle è rimasta Pinerolo, mentre il centrodestra controlla a macchia di leopardo alcuni Comuni della cintura, soprattutto a Sud, come Orbassano e Beinasco.

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