POLTRONE & STRAPUNTINI

Sala Rossa, la spunta Laus: Grippo verso la presidenza

Pd a un passo dall'intesa in vista dell'insediamento del Consiglio in programma domani: la giovane Cioria numero due dell'aula, proposta a Conticelli la guida del gruppo. Tutti i nomi in ballo per le presidenze delle commissioni

Quando dopo l’ennesimo giro di telefonate il “mediatore” Daniele Valle mette sul tavolo la sintesi possibile ha già ottenuto nella maggioranza del Pd in Sala Rossa una sorta di via libera. Così, mentre la riunione del gruppo di venerdì sera certificava la distanza tra le ambizioni di alcuni e il disegno di altri, i capataz già discutevano di un'intesa ormai quasi raggiunta. Salvo scossoni dell’ultimo minuto sarà Maria Grazia Grippo il nome su cui i dem punteranno per la presidenza del Consiglio quando domani s’insedierà la nuova assemblea cittadina. La spunta, dunque, il senatore Mauro Laus che al tavolo delle trattative ha fatto pesare la golden share sulla candidatura di Stefano Lo Russo e poi la performance elettorale della sua area che è riuscita a piazzare tre consiglieri eletti su altrettanti candidati (Grippo è una di questi), cui si aggiungono – nell’ambito di un’alleanza sempre più stretta – i due esponenti che fanno riferimento a Valle, tra cui spicca la giovane Ludovica Cioria, campionessa di preferenze, destinata a condividere la vicepresidenza con Domenico Garcea, di Forza Italia, indicato dal centrodestra. Nel risiko delle correnti è stato determinante il passo indietro compiuto dai fassiniani di Raffaele Gallo, che puntavano su Caterina Greco, per la quale ora si spalancano le porte della Città Metropolitana, dove si prenota per un posto di peso nella squadra del sindaco Lo Russo, pur non essendo riuscita a ottenere garanzie riguardo il ruolo di vicesindaco, rimasto fuori da questa trattativa.

In uno schema costruito per tenere dentro tutte le anime del Partito democratico, la casella del capogruppo è stata offerta all’ex consigliera regionale Nadia Conticelli, vicina alla vicepresidente del Senato Anna Rossomando, esponente dell’ala sinistra del partito, che fino all’ultimo ha provato a inserirsi (senza successo) nella corsa per la presidenza della Sala Rossa. Farà buon viso a cattivo gioco, accettando uno scranno che, nel passato più recente, si è trasformato in un trampolino per il deputato Andrea Giorgis e per lo stesso sindaco di Torino? Oppure opterà per una posizione di basso profilo in attesa di nuove occasioni? Certo il capogruppo, rispetto alla presidenza del Consiglio, è ruolo assai più difficile da gestire: più oneri e rischi, decisamente meno onori (anche dal punto di vista economico); ma allo stesso tempo può indirizzare le scelte dell’amministrazione e garantire una certa visibilità.

Nelle prossime ventiquattr’ore anche gli ultimi nodi dovrebbero essere sciolti con l’assegnazione di tutte le altre posizioni di rincalzo, a partire dalle presidenze delle commissioni. Al momento i nomi che circolano sono quello di Anna Borasi per la Commissione Bilancio, Tony Ledda (Urbanistica e Trasporti), Pierino Crema (Lavoro), Vincenzo Camarda (Welfare), Lorenza Patriarca (Cultura, Sport e Istruzione) e Claudio Cerrato (Ambiente).

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