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"Perseguitati come gli ebrei", ennesima follia No Green Pass

Non è bastata la squallida rappresentazione di Novara. Ora è il leader della cosiddetta "Variante torinese" a riproporre l'assurdo paragone: "La storia si ripete, cambia la modalità". E bercia sulla Costituzione che sarebbe stata violata

Un post sui social di una famiglia ebrea con la stella di David appuntata sul petto con la didascalia “la storia si ripete cambia modalità” e, dopo la citazione di un ebreo ungherese dal documentario “Gli ultimi giorni”, la sua chiosa “svegliamoci prima che sarà troppo tardi”. Dopo il corteo delle polemiche di Novara, a ribadire il paragone demenziale è Marco Liccione, leader di Variante Torinese, che il giorno successivo al varo del super green pass, oltre al post su Fb pubblica anche il video della sua protesta sotto Palazzo Civico con tanto di cartello con la scritta “La Costituzione Italiana” annunciando che resterà tutto il giorno davanti al Comune contro chi “vuole ghettizzare i non vaccinati”.

“A chi dice 'diamo il lockdown ai non vaccinati' ricorderò che esiste la Costituzione Italiana – spiega – lo ricorderò a chi dice di ghettizzare i non vaccinati visto che è un nazista. Sono qui da solo e resterò tutto il giorno manifestando con il cartello della Costituzione Italiana così capiscono che esiste una Costituzione che stanno mettendo sotto i piedi stracciando ghettizzando le persone”.

Parole sconclusionate che potrebbero costare caro a Liccione. La Comunità ebraica di Torino, infatti, sta valutando con i propri legali se presentare un esposto alla Procura nei suoi confronti. Lo annuncia il presidente della Comunità ebraica di Torino, Dario Disegni. “Dobbiamo valutare con i nostri legali se ci sono gli estremi per sporgere una querela o un esposto, lo valuteremo - dice Disegni intervistato daRadio Veronica One - So che la Digos si è già mossa e che c’è un rapporto alla Procura, vedremo cosa succederà”.  “Questo nuovo e vergognoso accostamento tra Green pass e crimini della Shoah non può che suscitare lo sdegno più profondo non solo della Comunità ebraica ma di tutta la società, che deve dire con forza basta a questi accostamenti inaccettabili – aggiunge Disegni –. Le istituzioni, la società civile e il sistema scolastico rafforzino i programmi e l’insegnamento per far conoscere la reale tragedia della Shoah soprattutto alle giovani generazioni. Occorre contrastare queste forme di mistificazione, di banalizzazione della Shoah per creare nelle giovani generazioni una forte coscienza civile responsabile che faccia riferimento ai valori della nostra costituzione”.

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