POLITICA & SANITA'

Emergenza al Pronto Soccorso, manca quasi la metà dei medici 

Situazione gravissima all'ospedale Maria Vittoria, dove servirebbero almeno 10 urgentisti. "Inaccettabile silenzio del vertice dell'Asl Città di Torino" denunciato in una lettera inviata anche a Icardi. Il sindacato Anaao chiede "Risposte immediate e concrete"

“Una situazione gravissima”, quella dovuta alla carenza di personale medico al Pronto Soccorso dell’ospedale Maria Vittoria, come la definiscono gli stessi medici urgentisti in una lettera in cui – altro aspetto non meno allarmante – rimarcano “l’incomprensibile e intollerabile silenzio” del vertice dell’Asl Città di Torino diretta da Carlo Picco.

A rilanciare il grido di allarme dei camici bianchi del Pronto Soccorso è Anaao-Assomed, il principale sindacato dei medici ospedalieri con la segretaria regionale Chiara Rivetti che ricorda come “da mesi i colleghi colmano le gravi carenze di personale sobbarcandosi più turni, cercando di gestire percorsi Covid e non Covid e iperafflusso, resistendo alla tentazione di andare via, nella speranza che l’Asl si attivi per aiutarli. Ma finché si sacrificano e tengono il Pronto Soccorso aperto conclude con amarezza la sindacalista - nessuno si attiva”.

Nella lettera inviata, oltre che al direttore generale Picco, anche all’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, i sanitari della prima linea del Maria Vittoria rimarcano come “al momento mancano non meno di 10 medici dall’organico, pari a circa il 40% dell’organico previsto”.  Una situazione che porta, come ribadisce Rivetti, “a presentare i turni di dicembre con una postazione, che dovrebbe essere coperta da un medico per 24 ore per 7 giorni su 7 e che invece risulta vuota”. Ipotesi inaccettabile e, quindi, soluzione di ripiego: si mandano in Pronto Soccorso medici non urgentisti. Una soluzione che se può essere giustificata da una situazione di immediata e temporanea emergenza non può diventare quasi strutturale, anche se ciò accade in molti altro ospedali non solo di Torino. 

“Possibile che l’Asl più grande di Torino non riesca a trovare almeno 5 o 6 medici?” chiede la segretaria di Anaao-Assomed. Domanda ancor più pertinente e meritevole di risposta da parte di Picco se si considera che, come riferisce sempre il sindacato degli ospedalieri, “ai medici della stessa azienda vengono offerte prestazioni aggiuntive in Asl differenti, remunerate con gettoni più cospicui, e non al Pronto Soccorso del Maria Vittoria”. Nella lettera inviata al direttore generale si legge inoltre che “dal 2020 la pandemia ha reso necessario la moltiplicazione dei percorsi in Pronto Soccorso e  dovremmo trovarci pronti per una possibile quarta ondata” scrivono i medici ricordando che il problema è della struttura Medicina d’Urgenza dell’Asl Città di Torino e richiede interventi immediati ed eccezionali da parte dei vertici aziendali”.

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