LA SACRA RUOTA

Fiat lux ma è buio pesto su Stellantis

Semiconduttori col contagocce e stabilimenti fermi. Palombella (Uilm): "Tavares dica quale sarà il ruolo dell'Italia". E al governo chiede un impegno chiaro sulla filiera dell'auto e per i lavoratori ex Embraco

Tavares ci dica in modo esplicito cosa rappresenta oggi l’Italia nello scenario di Stellantis, se è centrale o marginale. Il nostro Paese deve essere al centro del progetto perché abbiamo le competenze”. Alla vigilia dello sciopero generale convocato per domani da Cgil e Uil, il segretario della Uilm Rocco Palombella si rivolge direttamente al vertice del gruppo per chiedere lumi sul ruolo dell’Italia e di Torino per l’azienda italo-franco-americana. Lo ha fatto dal congresso dei metalmeccanici Uil di Torino, dove ha sottolineato come oggi l’auto continui “a essere il primo settore manifatturiero del Paese. Dobbiamo evitare di andare dietro agli allarmismi e cercare di superare questa fase difficile. Non è mai successo che il mercato sia in ripresa e allo steso tempo gli stabilimenti non siamo in grado di consegnare le auto. I tempi si sono talmente allungati che la gente decide di non aspettare. Avere grandi stabilimenti che producono volumi così importanti e poi dipendere da altri Paesi per la componentistica fa riflettere”.

“Prima – prosegue Palombella – si contavano i contratti che si riuscivano a fare giornalmente, ora si conta quanti vengono disdettati. Abbiamo grandi stabilimenti che producono volumi e marchi importanti, ma dipendono da altri Paesi per la componentistica. Questo fa riflettere su come la transizione vada gestita. I componenti saranno per l’80% elettrici, non basta produrre batterie, ma bisogna avere l’intera catena della componentistica. La forza di un Paese si misurerà non su quante auto farà, ma se riuscirà ad avere una catena della componentistica completa. Il governo deve realmente interessarsi al settore, deve urgentemente insediare i tavoli di confronto per stabilire tempi e modalità della transizione”.

Poi, a margine del Consiglio regionale Uilm, Palombella si è concentrato sulla questione dell’ex Embraco, che oggi sarà affrontata in un tavolo al Ministero dello Sviluppo economico, mentre i lavoratori saranno fuori in presidio: “Oggi, ancora una volta, chiederemo un impegno serio e diretto del governo per evitare che a fine gennaio alla lista dei licenziamenti si aggiungano anche i lavoratori della ex Embraco”. “Sono lavoratori ormai segnati – ha aggiunto – è una vertenza che non può finire così, ci aspettiamo che il governo una volta per tutte assuma una vera decisione, dare seguito al progetto di riorganizzazione che vede la possibilità di impegnare i lavoratori di ex Embraco e quelli di Acc (azienda bellunese del bianco, ndr) in un settore, quello degli elettrodomestici, che ha bisogno di compressori che la Cina non è in grado di fornire”. “Ascoltare un ex ministro che chiede scusa ai lavoratori non è una cosa che fa piacere. La vertenza ex Embraco era già stata dichiarata chiusa e risolta almeno 4 anni fa”, ha concluso il leader della Uilm riferendosi a Carlo Calenda, che nei giorni scorsi ha chiesto scusa per l’epilogo che ha avuto il suo tentativo di salvataggio dell’azienda.  

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