ECONOMIA DOMESTICA

Caro energia, imprese in bolletta. "Molte fabbriche si fermeranno"

Impennata dei costi per gas (320%) ed elettricità (150%). L'allarme del presidente dell'Unione Industriale Marsiaj: "Sarebbe un nuovo lockdown proprio mentre c'è la ripresa con ordini ed export che stanno tornando ai livelli pre pandemici"

“Questo potrebbe essere l’inverno più freddo da molti anni” e a causa del caro bollette una parte della manifattura piemontese e italiana minaccia di non riaprire i battenti dopo Capodanno. “L’aumento folle dei costi dell’energia elettrica e del gas rischia di bloccare molte delle nostre fabbriche” lancia l'allarme Giorgio Marsiaj, presidente dell’Unione industriale di Torino. Una bella beffa, visto che i carnet degli ordinativi, dopo il lungo periodo di crisi, sono pieni “con ordini ed export che stanno tornando ai livelli pre pandemici”.

Già nel secondo semestre del 2021 ci sono stati forti rincari. Adesso molti imprenditori potrebbero essere addirittura obbligati a fermare gli impianti e tenere chiuse le loro aziende per non subire perdite disastrose a causa di bollette che lieviteranno nel nuovo anno del 320% per il gas e del 150% per l’energia elettrica, secondo le previsioni del Consorzio Unionenergia dell’Unione Industriali di Torino. Un costo insostenibile per le imprese, già in difficoltà per il rialzo dei prezzi delle materie prime. Salvo interventi governativi, sembra scontata una stangata a causa dell’impennata del costo delle materie prime, come anticipato dal presidente dell’Arera (l’Autorità di regolazione per l’Energia reti e Ambiente) Stefano Besseghini.

Per Marsiaj “sarebbe un nuovo lockdown, ma dovuto a speculazioni e a fattori geopolitici, come il blocco del nuovo gasdotto Nord Stream 2. È urgente, quindi, che il Governo intervenga potenziando gli aiuti concreti già inseriti nella Finanziaria, altrimenti l’impatto sulla nostra economia e sulla tenuta sociale dell’intero Paese e del nostro territorio sarebbe disastroso”.

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