ECONOMIA DOMESTICA

Consumatori in bolletta,
meno soldi per i saldi

Spesa media in lieve calo nelle vendite promozionali che in Piemonte partiranno il 5 gennaio e si protrarranno per otto settimane. Budget medio previsto fra i 150 e 180 euro. Pesa l'aumento di gas e luce. In cima ai desideri ci sono le scarpe e l'abbigliamento

Spesa media in lieve calo (150/180 euro) e acquisti oculati: sarà una stagione di saldi caratterizzata dalla cautela quella che si apre mercoledì prossimo, 5 gennaio, e che andrà avanti per otto settimane a Torino e in Piemonte: è quanto emerge dall’indagine condotta da Confesercenti su un campione di consumatori piemontesi. “Purtroppo – afferma Giancarlo Banchieri presidente dell’organizzazione dei commercianti – la rapida diffusione di Omicron e gli aumenti dell’energia, che generano inflazione e costringono le famiglie e rivedere le loro priorità di spesa, rischiano di minare la fiducia dei consumatori e di azzoppare la ripresa. Tuttavia, proprio queste vendite di fine stagione costituiscono un’occasione di vero risparmio: speriamo che i nostri clienti sapranno coglierla”.

La media di 150/180 euro rappresenta una spesa fortemente polarizzata: il 47% acquisterà per meno di 100 euro, mentre il 43% spenderà tra il 100 ed i 300 euro. Soltanto il 6% ha previsto una spesa tra i 300 ed i 500 euro, mentre il 4% più di 500 euro. Quest’anno, in cima ai desideri dei piemontesi ci sono le scarpe: è la spesa prevista dal 47% di chi ha già deciso di comprare. Seguono prodotti di maglieria (45%), capispalla (cappotti e giacche, 27%), camiceria (26%), magliette e intimo (entrambi al 22%). Ma c’è anche un 15% in cerca di borse e un 12% di altri accessori, dalle sciarpe alle cinture. Gli sconti saranno tra il 30-40%, ma in molti casi anche il 50%. Secondo l’indagine, il 42% dei piemontesi (contro il 39% della media nazionale) ha già programmato di approfittare dei saldi per acquistare uno o più prodotti, per un budget medio previsto fra i 150 e i 180 euro, in calo rispetto ai 200 dei saldi invernali precedenti. Si rafforza la tendenza all’acquisto di impulso: cresce al 46% (rispetto al 41% del 2020) la quota di consumatori che deciderà se acquistare prodotti in saldo sul momento, in base alle offerte. Nonostante la crescente concorrenza del web, i saldi rimangono un evento legato soprattutto ai negozi fisici: il 31% degli acquisti dei saldi avverrà infatti in una grande catena o presso negozi brandizzati, seguiti da vicino dai negozi indipendenti, cui si rivolgerà il 26% dei clienti; il 22% sceglierà un outlet, mentre il 23% cercherà l’affare scontato online.

“Nonostante tutto – dice Micaela Caudana, presidente di Fismo-Confesercenti, la federazione dell’abbigliamento e delle calzature –, siamo fiduciosi e speriamo che la parte crescente di consumatori che dichiara di voler fare acquisti d’impulso contribuisca sostenere la stagione. E speriamo che si confermi la tendenza di un ritorno dei consumatori ai negozi di vicinato. Consideriamo anche che quest’anno la data di inizio non è felicissima, trattandosi pur sempre di una giornata lavorativa seguita da una festività: dunque, invece del tradizionale weekend, avremo una partenza più distribuita su più giorni, da mercoledì a domenica”. 

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