CORTOCIRCUITO

Idroelettrico, anche Forza Italia "fulmina" le scelte del Piemonte

Dopo l'inversione di rotta di Salvini, pure il deputato azzurro Porchietto si schiera per la proroga delle concessioni. In Regione centrodestra sempre più isolato (e sconfessato). Intanto la legge, dopo due anni, non ha prodotto (per fortuna) finora nessun effetto

“Il Decreto Concorrenza ci dà una concreta occasione per un’effettiva tutela dell’interesse nazionale di un settore strategico e rilevante come l’idroelettrico, favorendo un rapido rilancio industriale del comparto, attraverso la rinegoziazione dei titoli concessori a fronte dell’impegno alla realizzazione di ingenti piani di investimento da parte degli attuali concessionari”.

L’ulteriore bocciatura della legge che il Piemonte si è dato, con squilli di tromba leghisti, per procedere verso le gare per le concessioni indroelettriche arriva, dopo quella di Matteo Salvini, nuovamente dal centrodestra. A indicare la via della proroga dei contratti, in cambio di risorse finanziarie da parte dei grandi gruppi industriali, oggi è la deputata di Forza Italia, nonché responsabile del settore Attività Produttive del partito, Claudia Porchietto

Avversati fin dall’inizio dal centrosinistra con il parlamentare del Pd Enrico Borghi che ripetutamente aveva avvertito delle scelta scriteriata di aprire a una campagna acquisti da parte di grandi gruppi stranieri, sconfessati addirittura dal leader del loro partito e adesso di fatto bocciati dall’alleato, i leghisti che in giunta (con l’assessore Matteo Marnati) e in consiglio (con il capogruppo Alberto Preioni) hanno avversato con forza l’ipotesi di prorogare le concessioni si trovano di fatto isolati.

Certo qualche imbarazzo pure tra i banchi di Forza Italia ci sarà vista pure la convinta benedizione che all’epoca il testo di legge ricevette dal presidente Alberto Cirio. Ma, tant’è, la prospettiva necessaria per il settore che Porchietto ha affidato a una nota è molto chiara. “In queste settimane l’approvvigionamento di energia è giustamente al centro del dibattito politico. Un’opportunità importante – osserva la deputata torinese – per intervenire in direzione di un adeguamento normativo per il comparto idroelettrico. Un comparto strategico per l’Italia, ancor più alla luce dell’impennata dei prezzi del gas che non accenna a diminuire”. Allineandosi di fatto alle tesi contrastate dalla maggioranza che governa la Regione, Porchietto avverte come di fronte a “un comparto però che gioca con regole penalizzanti rispetto ai suoi concorrenti esteri” sia necessario procedere alle rinegoziazioni delle concessioni, con proroghe in cambio di importanti esborsi economici da parte dei concessionari. 

Tesi sostenuta con una sortita a sorpresa, l’altro giorno da Salvini. Ma se per il leader del Carroccio i proventi delle proroghe devono andare, in un’ottica centralistica, al Paese per compensare la stangata sulle bollette, Porchietto indica invece come “principalmente benefici e ricadute positive debbano andare sui territori in termini economici ed occupazionali, oltre che a supporto del raggiungimento degli obiettivi del Green New Deal europeo”. Una posizione quella della deputata più affine a quella del suo collega piddino Borghi, piuttosto che all’ipotesi indicata da Salvini. A parte le differenze (non trascurabili) sulla destinazione delle risorse, appare sempre più evidente la bocciatura della linea della Regione che annunciava grossi introiti dalle gare, che in verità non ha mai neppure incominciato a predisporre. Il vessillo innalzato dalla Lega, seguendo pedissequamente sull’idroelettrico la linea della Lombardia, adesso è una bandiera sdrucita sulla Fortezza Bastiani da cui in qualche modo Preioni e i suoi dovranno cercare di uscire.

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