LOTTA AL COVID

Norme più semplici e via i colori, "procediamo verso la normalità"

Governatori compatti nel chiedere al Governo un cambio di passo. Abolire il sistema attuale delle classificazioni. A scuola in caso di focolaio dividere gli allievi solo tra vaccinati e non. Icardi: "Troppe difficoltà, serve una risposta immediata"

Cambio di passo, aggiornamento, semplificazione. Sono le tre richieste che le Regioni, senza differenziazioni politiche, chiedono al Governo per la gestione della pandemia e, in particolare, per la classificazione in zone colorate, per il sistema di tracciamento e gli interventi sulla scuola. 

"La lotta alla pandemia da Covid-19, caratterizzata dalla variante Omicron, richiede un aggiornamento della strategia di contrasto, tenuto conto dell'elevato tasso di vaccinazione che ha raggiunto percentuali ormai significative per la gran parte della popolazione e numeri incoraggianti per la popolazione pediatrica", scrive il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga della lettera inviata al presidente del consiglio Mario Draghi e al ministro della Salute Roberto Speranza. "L'aggiornamento si rende, pertanto, necessario per avviare un percorso di normalizzazione della vita dei cittadini e dell'intero Paese, conferendo fiducia a chi ha condiviso le scelte che – si legge ancora nella lettera - la Repubblica italiana, nel suo insieme, ha posto in campo nel corso di questi due difficili anni, tenendo in dovuta considerazione ogni misura utile per il contrasto alla pandemia".

Sette le richieste avanzate all’esecutivo, o per meglio dire riproposte. Già, perché come ricorda l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, ieri a Roma, “queste modifiche le avevamo già formalizzate ed espresse – cosa che lo stesso Fedriga evidenzia nella lettera – senza però avere avuto una risposta. Ora le che difficoltà sono sempre più pesanti ed evidenti, mettendo in luce l’inadeguatezza del sistema attuale, speriamo di avere risposte rapide e concrete dal Governo”. I sette punti su cui viene chiesto l’intervento dell’esecutivo si aprono con il superamento del sistema a colori delle zone di rischio, passando alla necessità della revisione delle misure inerenti la sorveglianza sanitaria, con la suddivisione tra i casi positivi asintomatici e quelli con sintomatologia correlata. Le Regioni chiedono inoltre la sospensione del contact tracing nell’attuale contesto epidemiologico di elevata incidenza per la variante omicron, al fine di concentrare energie e risorse per un più efficace contrasto al virus. Viene formulata la  proposta di aggiornamento delle misure di isolamento dei lavoratori dei servizi essenziali con la proposta di riduzione dei giorni di isolamento (pari a 3 giorni dall’inizio dei sintomi e ulteriori 3 giorni obbligo mascherina Ffp2, favorendo l’autosorveglianza).

Fondamentale di fronte al caos che caratterizza il mondo della scuola fin dalla ripresa delle lezioni dopo le festività e la babele di procedure variamente applicate e l'elevatissimo numero di classi che finiscono in Dad, risulta la revisione e superamento dell’attuale sistema di sorveglianza nelle scuole, procedendo alla sospensione della didattica in presenza solo per i soggetti sintomatici e il mantenimento dell’autosorveglianza. Sul fronte ospedaliero dalle Regioni viene chiesto al Governo di rivedere la classificazione dei ricoveri Covid, tenuto conto che al momento tutti i pazienti ricoverati, anche per altre patologie, se positivi, vengono conteggiati come ricoverati per le conseguenze da Covid. Per quanto riguarda il Green Pass la richiesta è di attuare una revisione della disciplina vigente che garantisca le modalità di riconoscimento della certificazione verde rilasciata da un Paese dell’Unione Europea in corso di validità e in via transitoria, consentire l’utilizzo della certificazione verde da Paesi esteri con una durata maggiore rispetto a quella vigente in Italia, prevedendo l’effettuazione di tamponi. 

Poche e chiare richieste che se accolte potrebbero cambiare di molto – specie quelle inerenti il tracciamento e la scuola – le procedure e le incombenze per i cittadini e gli operatori, semplificando ciò che oggi è a dir poco complicato. Ora la parola spetta al ministro e al Governo.

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