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Sul catasto Napoli striglia il centrodestra

Per il deputato piemontese il tentativo di Lega, FI e FdI di affossare la riforma del governo è "contrario al buon senso". Nel merito "parlare di stangata o di patrimoniale non è solo improprio, ma rasenta il falso"

Sul catasto si sgretola la maggioranza di Mario Draghi ma anche il centrodestra non è poi così compatto. La riforma, presentata dal governo, ha ottenuto ieri il via libera in commissione Finanze, a Montecitorio, per un solo voto di scarto dopo che Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno votato l’emendamento della Lega che chiedeva lo stralcio dell’articolo 6, che riguarda i cambiamenti da applicare al sistema di rilevazione catastale degli immobiliattraverso nuovi strumenti messi a disposizione dei Comuni e dell’Agenzia delle Entrate. Le tre principali forze del centrodestra sono tornate sullo stesso fronte, ma fondamentale per far ottenere al provvedimento l’approvazione della commissione ed evitare una crisi di maggioranza, è stato il voto di Alessandro Colucci, Noi con l’Italia, il partito che fa riferimento a Maurizio Lupi, avamposto centrista di una coalizione a maggioranza sovranista.

Una posizione confermata anche dal deputato piemontese Osvaldo Napoli, il quale fa riferimento a un’altra area dell’arcipelago centrista, Coraggio Italia di Giovanni Toti, che alla Camera può contare su oltre venti deputati in gran parte di estrazione berlusconiana: “A titolo personale devo precisare che non mi riconosco nella linea del centrodestra sulla riforma del catasto” afferma Napoli, precisando poi che “il no preannunciato alla revisione del catasto è assolutamente contrario a ogni buon senso. Se penso a una grande città come Roma, con immobili diventati di pregio ma accatastati oltre un secolo fa come case civili o popolari e hanno un valore catastale irrisorio, non posso che indignarmi avendo fatto il sindaco per alcuni decenni”. Dichiarazioni a titolo personale ma che testimoniano il malessere di un pezzo del centrodestra per i continui tentativi di sabotaggio del governo da parte della Lega, che pure ne è azionista di riferimento.

Nel caso specifico, secondo Napoli “parlare di stangata o di patrimoniale non è solo improprio, ma rasenta il falso. La delega fiscale al governo deve ragionevolmente prevedere una rivisitazione dei valori catastali e questo dovrebbero saperlo coloro che si riempiono la bocca di giustizia sociale. Ventilare poi una possibile crisi sulla riforma del catasto, con i venti di guerra che soffiano da est, è prova di irresponsabilità politica e civile”.

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