POLITICA & GIUSTIZIA

Caso Ream, "pressioni di Appendino"

Aggiornato al 2 maggio il processo d'appello che vede imputata, tra gli altri, l'ex sindaco, in primo grado condannata a 6 mesi di reclusione. Nell'udienza di oggi ascoltati come testimoni il presidente della Fondazione Crt Quaglia e i revisori

È stato aggiornato al 2 maggio il processo d’appello per il caso Ream nell’ambito del quale sono imputati l’ex sindaca di Torino Chiara Appendino assieme a Paolo Giordana e Sergio Rolando, all’epoca dei fatti rispettivamente capo di gabinetto e assessore al Bilancio di Palazzo Civico. L’udienza di oggi è durata sette ore ed è stata dedicata alle audizioni di sei testimoni. Oltre ai revisori dei conti Herri Fenoglio, Nadia Russo e Maddalena De Finis, davanti ai giudici sono sfilati Giovanni Quaglia, presidente della Fondazione Crt, Mauro Penasso, direttore generale del Comune e l’allora presidente del Consiglio comunale, Fabio Versaci.

E proprio dalle testimonianze sono emerse le “forti pressioni” dell’ex sindaca sui revisori dei conti del Comune di Torino per convincerli a modificare il loro parere originario. Uno dei passaggi esaminati dal pg Giancarlo Avenati Bassi e degli avvocati difensori è stato quanto accaduto la tarda sera del 3 maggio 2017, quando, in occasione di un Consiglio comunale sul bilancio cittadino che l’allora presidente dell’assemblea Fabio Versaci ha definito “travagliato”, i revisori furono raggiunti in una saletta separata e convinti ad apportare una correzione al loro lavoro iniziale. La sindaca, secondo almeno un paio di testimoni, in questo frangente avrebbe avuto un ruolo decisivo. La modifica, secondo l’accusa, offrì al Comune il pretesto per posticipare dal 2017 al 2018 la messa a bilancio di un debito di 5 milioni di euro verso la società Ream.

La vicenda ruota attorno a un credito di 5 milioni di euro che la società Ream vantava nei confronti di Palazzo Civico: una caparra versata anni prima sull’acquisto (mai perfezionato) dell’area ex Westinghouse. Il Comune, contro il parere dei revisori, posticipò la messa a bilancio del debito al 2018 anziché al 2017. In primo grado, nel settembre del 2020, Appendino e Rolando sono stati condannati a 6 mesi di reclusione, Giordana a otto mesi. “Nessun commento” ha detto l’ex sindaca prima di lasciare il Palazzo di Giustizia al termine dell’udienza.

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