EDILIZIA SANITARIA

Ospedale To5, lo studio dell'Ires dice Cambiano

Secondo la ricerca presentata dall'assessore alla Sanità Icardi alle amministrazioni locali è nel Chierese la sede ideale del nuovo nosocomio. Protesta il sindaco di Moncalieri Montagna: "La partita non è finita qui" - DOCUMENTO

È Cambiano la sede ideale per realizzare il nuovo ospedale dell’Asl To5, cioè di quel distretto che si estende da Carmagnola a Chieri passando per Moncalieri e Nichelino. A stabilirlo è uno studio commissionato dalla Regione Piemonte e condotto dall'Ires sulla base di indicatori ambientali, urbanistici e finanziari. La percentuale di soddisfazione risultata dagli studi sui possibili siti è risultata pari al 61% per Cambiano, al 50% per Moncalieri-Trofarello (Vado), e al 28% per Villastellone. Per ciascun sito sono stati considerati dieci parametri di valutazione: area, accessibilità, vincoli per la realizzazione, impatto sui tempi, impatto sui costi, procedure per la realizzazione dell’intervento, complessità della realizzazione, flessibilità gestionale, gestione del transitorio e valorizzazione del territorio. I risultati della ricerca sono stati presentati oggi dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi ai sindaci del territorio. Sulle loro osservazioni sono stati garantiti dai tecnici ulteriori approfondimenti. Gli elaborati analitici, ha sottolineato Icardi, sono stati forniti al Consiglio regionale, che dovrà formulare l’indicazione sui siti, “tenendo conto sia degli elementi tecnici sia delle valutazioni politiche sulle dinamiche territoriali d’insieme”.  

La prima reazione è del sindaco di Moncalieri Paolo Montagna: “La partita non è finita e l’obiettivo di un nuovo ospedale moderno, efficiente, facilmente raggiungibile merita tutto il nostro impegno” ha scritto sui social. “Abbiamo avuto modo di ascoltare il gruppo di lavoro che ha realizzato lo studio di comparazione tra i tre siti e abbiamo evidenziato le criticità che poggiano su alcuni aspetti: in particolare, la mancata considerazione del tema della baricentricità e le lacune sulla questione accessibilità. L’assessore Icardi, che ringrazio, si è impegnato a prendere in carico le richieste e le osservazioni sugli studi, assicurandoci di aggiornare il tavolo di lavoro odierno con le nuove valutazioni che verranno fornite dai tecnici. A questo proposito – ha concluso il post – metterò nero su bianco, entro domani, i rilievi manifestati durante il mio intervento per condividerli con l’assessorato e con voi”.

Ecco la relazione sul sito di Moncalieri-Trofarello
La superficie dell’area è collocata in un ambito con una buona accessibilità rispetto al trasporto pubblico e alla macrologistica. Guardando invece all’accessibilità in urgenza-emergenza è necessario confrontarsi con il vincolo costituito dalla ferrovia. La prossimità ad aree urbanizzate, inoltre, può fare intendere l’implementazione della rete infrastrutturale e laspecializzazione della viabilità come attività di potenziamento d’ambito. Sebbene il rischio idrogeologico sia globalmente moderato, esiste il rischio di alluvione e sono pertanto necessarie opere di mitigazione, la cui natura e consistenza deve confrontarsi con la qualità della realizzazione complessiva e con i possibili ed ulteriori problematiche e rischi derivanti dal livello della soggiacenza di falda e dalla prossimità ad aree ad elevato rischio idrogeologico. Per tali aspetti dovranno essere condotti ulteriori approfondimenti tecnici. La destinazione agricola del sito, se da un lato non espone al rischio di bonifica o all’onere della gestione delle preesistenze, dall’altro penalizza l’alternativa sul fronte dell’uso del suolo. L’acquisizione del sito avverrebbe mediante esproprio.

Qui invece la relazione sull’area di Cambiano
La superficie del sito è particolarmente generosa. Il sito è in parte del demanio, che ha fatto realizzare degli edifici per il ricovero di veicoli. Tale preesistenza si presenta come un vincolo rispetto alle demolizioni che sarebbero necessarie e alle bonifiche a conclusione del percorso di recupero già avviato. Il sito è periferico, ma connesso all’ambito urbano, dal quale è possibile prevedere un’implementazione delle infrastrutture e delle reti, anche viarie, necessarie. A tal proposito si segnala che il sito è già interessato – a norma del PRG – da un’importante attività di potenziamento della viabilità ad alta capacità, che arriverebbe a servire il sito stesso. Tale viabilità potenzierebbe quella che è già una buona accessibilità rispetto alla macrologistica e al servizio pubblico e potrebbe costituire un’opera di mitigazione rispetto alla fascia di territorio con elevato rischio idrogeologico (prossima al sito inargomento, per il quale il rischio idrogeologico è moderato). Il fatto che il sito sia periferico, infine, potrebbe permettere lo sviluppo locale di un territorio in espansione. La proprietà del sito è in parte pubblica ed in parte privata. Al favore per la proprietà pubblica si contrappone l’onere per il perfezionamento della procedura demaniale di messa in disponibilità e cessione. La proprietà privata, invece, sarebbe acquisita mediante esproprio.

Qui lo studio completo

print_icon