VERSO IL VOTO

Berlusconi traina la "trimurti"

Il Cav guida la lista piemontese di Forza Italia al Senato in compagnia della Ronzulli: un escamotage per tirare la volata a Rosso. Zangrillo finisce ad Asti, Pella a Moncalieri e al proporzionale. Mission impossible per Porchietto. Pichetto alla Camera - TUTTI I CANDIDATI

“Certamente è stata la predisposizione delle liste più impegnativa della storia del nostro partito”, dice Paolo Zangrillo presentando le candidature nelle quali la sua, ovviamente, è blindatissima, così come in posti ritenuti sicuri il coordinatore regionale di Forza Italia ha piazzato i suoi dioscuri, Roberto Pella e Roberto Rosso. Una trimurti al traino del Cav che, come annunciato coram populo, correrà (anche) in Piemonte.

“Il taglio dei parlamentari ci ha particolarmente penalizzato partendo da una sovra rappresentazione rispetto allo storico locale, contavamo infatti in questa legislatura su una delegazione di 11 parlamentari uscenti, alcuni di questi sono anche stati nominati a capi di dipartimento a livello nazionale e con incarichi di Governo simbolo del loro valore professionale e umano” aggiunge Zangrillo che spiega come “abbiamo peró cercato di comporre le liste trovando un equilibrio tra uscenti, consiglieri regionali e rappresentanti dei territori”.

Accompagnato dall’annuncio con squilli di tromba della discesa in campo nel Piemonte 2 come capolista al Senato di Silvio Berlusconi, il deposito ufficiale delle liste di Forza Italia non riserva grandi sorprese rispetto alle previsioni, tra blindature e trombature con le scelte dei collegi rispettivamente sicuri o comunque contendibili e quelli considerati persi in partenza, come nel caso di Torino città. Proprio in quest’ultimo è stata piazzata come capolista Claudia Porchietto, colpita dalla fatwa della madre-padrona di Arcore Licia Ronzulli e certo non agevolata dalla sua stretta vicinanza in questi anni a Mariastella Gelmini. Porchietto non ha seguito la ministra verso Azione di Carlo Calenda, facendo professione di fedeltà al Cav, ma questo non ha impedito di finire nel collegio peggiore per il centrodestra. Con lei, al secondo posto Carlo Giacometto, apprezzato consigliere di Renato Brunetta e pure questa non è dote che aiuta agli occhi del cerchio tragimagico di Arcore. Dopo di loro c’è la consigliera regionale Alessandra Biletta e Ludovico Seppilli, responsabile dei giovani berluscones.

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La lista del proporzionale della Camera fuori Torino (Chieri-Moncalieri) è aperta dal viceministro uscente Gilberto Pichetto, uomo con antichi, solidissimi e amicali contatti col Berlusca tanto da volare oltre le spartingaie locali, seguito dalla parlamentare uscente Virginia Tiraboschi, poi dal capogruppo in consiglio regionale Paolo Ruzzola e dalla consigliera comunale di Volpiano Maria Grazia Bigliotto. Nel Piemonte2, sempre per la Camera nel collegio Novara-Biella-Vercelli-Vco è l’uscente Cristina Mirella ad aprire la lista, seguita dall’ex governatore passato da tempo dalla Lega a Forza Italia Roberto Cota, in un secondo posto che – proprio per i trascorsi da capogruppo alla Camera del Carroccio, il ruolo al vertice dell’allora suo partito e la stessa presidenza della Regione – suona come un affronto. Dopo Cota c’è la consigliera comunale e coordinatrice del partito di Borgomanero Annalisa Beccaria, quarto è il vercellese Antonio Prencipe, nel board della partecipata dei rifiuti Asm.

Il collegio Alessandria-Asti-Cuneo, schiera come capolista uno dei due zangrilliani doc, ovvero il biellese Roberto Pella, al quale per garantirgli la sua permanenza alla Camera è stato assegnato anche l’uninominale di Moncalieri-Val di Susa. Dietro di lui, paracadutata dalla Sicilia, c’è la parlamentare uscente Matilde Siracusano, che in un gioco di pluricandidature potrebbe assicurare il ritorno a Montecitorio di Marco Perosino, fedelissimo del presidente della Regione Alberto Cirio. Chiude il quartetto l’alessandrina, più esattamente di Novi Ligure, Maria Rosa Porta.

Per il Senato, nel collegio di Torino capolista è la senatrice “botox” Maria Rizzotti, seguita dall’assessore regionale Andrea Tronzano, quindi la già candidata sindaco a Chivasso Clara Marta e il consigliere regionale già leghista Mauro Fava. Nel resto del Piemonte, sempre per Palazzo Madama dietro a Berlusconi c’è la sua ombra, madre-padrona del partito, Ronzulli. Entrambi con il sistema delle candidature plurime garantiscono, almeno sulla carta, il posto al portaborse di Zangrillo, ovvero Roberto Rosso atteso al Senato dal suo dominus. Chiude la lista Franca Roso, la candidata con cui il centrodestra ha perso malamente le elezioni ad Acqui Terme.

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