BUSINESS & CULTURA

Venaria, una reggia a cinque stelle

La Reale come Versailles: presto potrebbe ospitare un albergo di lusso. Il protocollo d'intesa con il Credito sportivo per la realizzazione di programmi culturali legati alle residenze sabaude. Sul tavolo un plafond di 30 milioni di euro

Un hotel a 5 stelle nella Reggia di Venaria, con le suites nei sottotetti nell’ex residenza Savoia e altre camere nella caserma Gamerra, edificio a lato della Reggia che si affaccia sui giardini reali. È più di un progetto quello annunciato oggi dal presidente del Consorzio delle Regge reali Michele Briamonte nel corso della conferenza stampa per la firma del protocollo con cui l’Istituto del Credito sportivo, che finanzierà 30 milioni per progetti culturali e sportivi all’interno della Reggia e delle altre 15 residenze del consorzio. “Dobbiamo studiarlo a livello di cda, ma l’idea è usare la caserma Gamerra, prospiciente i giardini, per ospitare un’attività ricettiva di alto livello per coloro che visitano la Reggia” spiega Briamonte.

I posti letto non saranno solo nell’ex caserma, oggi in disuso: “L’idea è fare le suite nei sottotetti della Reggia, che poi non sono sottotetti”, prosegue il presidente alludendo al fatto che l’edificio costruito dai Savoia ha spazi amplissimi. “Anche perché non è stato sempre facile accogliere” gli ospiti arrivati in Reggia per gli svariati eventi svolti qui, continua Briamonte, tra cui quello che ha ospitato i 46 ministri degli Esteri del Consiglio d’Europa che sono arrivati a Torino questo maggio. Con le istituzioni, come Comune e Sovrintendenza, “ci stiamo rapportando”. “Va studiato”, ripete Briamonte, ma ha già più di un’idea: “L’operatore che vuole fare l’albergo mette i soldi, e io metto il 20%. Quindi se lui mette 30 milioni io ne devo mettere sei. Ma è troppo prematuro per dare una cifra”, resta cauto.

Il progetto è in fase preliminare: “Abbiamo iniziato uno studio con Colliers international, il più grande operatore mondiale per questo tipo di sviluppi, e stiamo aspettando di fare un sondaggio con tutti gli operatori di mercato che potrebbero essere interessati: Star Hotels, Four Seasons e altri. Quello che a me interessa è creare una nuova voce di ricavi, che possa aggiungersi a visite, attività e mostre, per poter avere un ulteriore sostegno”. La sostenibilità economica “è un mio mantra: io non faccio eventi autoreferenziali per farmi applaudire: se metto 10 e incasso 15 faccio l’evento”, perché “se faccio una cosa deve avere una sua continenza dal punto di vista finanziario-economico”.

L’albergo andrà fatto “nell’ambito della mia presidenza”. Briamonte ha iniziato da sei mesi, e il suo mandato durerà cinque anni, quindi gli restano più di quattro anni. È già stato prodotto un primo studio che è all'analisi del Cda, ma è presto per parlare di numero di posti letto. Briamonte poi coltiva il sogno di portare i cacciatori a Venaria: “Pensa a tutto il mondo della caccia. Tu abbatti gli ungulati con le gabbie, se tu invece approcci il mondo della caccia di alto livello internazionale, tu fai venire i cacciatori”. Tanto, prosegue, “gli ungulati li devi abbattere: li fai abbattere dai cacciatori”. E la Reggia di Venaria, secondo Briamonte, può sicuramente essere una location attrattiva per la caccia di alto livello.

Un altro tema toccato in occasione della firma è stato quello dei parchi delle residenze. Luigi Chiappero, presidente del Parco della Mandria che era la riserva di caccia legata alla Reggia di Venaria, ha consegnato al presidente dell’Ics Andrea Abodi un piccolo dossier che presenta ciò che si potrebbe fare nel Parco con un finanziamento ad hoc. Ed Elena De Filippis, direttrice regionale Musei Piemonte, ha sollecitato un interesse anche per la manutenzione dei parchi, perché gli interventi di recupero, ha spiegato, senza manutenzione finiscono vanificati in tempi rapidissimi.

Il protocollo d’intesa sottoscritto oggi alla Reggia di Venaria prevede l’utilizzo di questi 30 milioni per sostenere la progettazione, la realizzazione e lo sviluppo di programmi di ambito culturale per le Residenze reali sabaude. Attraverso la convenzione, l’Ics sosterrà il Consorzio nella valorizzazione di un patrimonio composto da 16 residenze, nella quasi totalità iscritte nella lista Unesco come la Venaria Reale che sarà il primo complesso a sfruttare il finanziamento. In prospettiva, si auspica che tutto il sistema delle Residenze Sabaude del Piemonte ne possa usufruire.

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