FIANCO DESTR

Cuneo, il centrodestra si spacca

In Provincia FdI non vota le linee programmatiche del presidente Robaldo, Forza Italia e Lega sì. Scatta la Granda ammucchiata e l'attesa per la distribuzione delle deleghe. Sannazzaro (Pd) verso l'incarico di vice

Tanto rumore per nulla? Pare proprio di sì. Dopo la conta per votare il presidente della Provincia di Cuneo, il centrodestra, sconfitto, si allinea al vincitore. Almeno, una parte di esso. Come nell’ormai consolidata tradizione cuneese che predilige il “fare squadra” al “farsi la guerra”, poche settimane dopo le votazioni la coalizione uscita con le ossa rotte è già pronta a sedersi al tavolo del presidente Luca Robaldo. E lui, che fino a qualche mese fa, è stato tra i più stretti collaboratori di Alberto Cirio non disdegna certo di accogliere chi ha fatto di tutto per evitare la sua elezione.

Nei giorni passati un vertice del centrodestra aveva aperto le porte a una possibile collaborazione, in fondo è sempre meglio stare dentro che fuori e c’è chi si aspetta che la mano tesa si tramuti anche in qualche delega operativa. “Deleghe minori” mettono le mani avanti gli alleati della prima ora che fanno buon viso a cattivo gioco rispetto a un’operazione che, giocoforza, li ridimensiona. In particolare, il Pd sperava di aver strappato l’area centrista (Robaldo è di Azione) a Fratelli d’Italia e Lega, aprendo in terra cuneese un laboratorio in cui sperimentare nuove alleanze in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.

Un altro passo verso la Granda ammucchiata l’aveva compiuto Roberto Dalmazzo, sindaco di Lagnasco e sfidante di Robaldo sotto le insegne del centrodestra che ha invitato i consiglieri della sua lista a votare per il presidente eletto. Così si è arrivati al Consiglio provinciale di oggi, in cui il neo presidente ha illustrato le linee programmatiche. Dopo il suo intervento c’è stato chi ha proposto di evitare una votazione politica, annacquando in un’unica “presa d’atto” maggioranza e opposizione: la richiesta è arrivata da Simona Giaccardi (Lega), ma è stata respinta con i voti di tutta le forze che hanno sostenuto Robaldo, più quello dell’azzurro Massimo Antoniotti, già vice di Federico Borgna e vicinissimo a Cirio, che così si è staccato da FdI e Lega.

Nella successiva votazione di merito sulle linee programmatiche la frattura nel centrodestra viene certificata: il Carroccio, assieme agli azzurri a favore, meloniani astenuti. La prossima settimana Robaldo indicherà i suoi consiglieri delegati (la delega più ambita è la Viabilità), mentre per l’incarico da vicepresidente in pole position c’è Davide Sannazzaro  del Pd, primo cittadino di Cavallermaggiore.

Foto da Targatocn.it

print_icon