SANITÀ

Medici No Vax in corsia, Di Perri: "Sono quattro scappati di casa"

Nessuna conseguenza del rientro in servizio dei renitenti al vaccino. L'infettivologo dell'Amedeo di Savoia in Senato. "Problema non scientifico, ma di fiducia: non andrei da un cardiologo non vaccinato". La questione va affrontata dagli Ordini professionali

I medici No Vax riammessi in servizio? “Quattro scappati di casa”. Parole del professor Giovanni Di Perri, primario di Malattie Infettive all’Amedeo di Savoia di Torino, al vertice del comitato scientifico che ha guidato il Piemonte negli oltre due anni di pandemia e, oggi, luminare audito dalla Commissione Giustizia del Senato quale esperto in merito dal cosiddetto decreto Rave all’interno del quale c’è la norma che ha anticipato il rientro al lavoro dei camicia bianchi rinitenti all’obbigo vaccinale.

Quattro scappati di casa “che non creano grossi problemi”, innanzitutto perché per i loro reinserimento si è usata cautela evitando di metterli in reparti a rischio, come ha spiegato Di Perri, ma anche perché “la sparuta compagine di medici e operatori sanitari che hanno rifiutato il vaccino è già stata per lo più contagiata e quindi si è già resa immune. Altri, hanno rifiutato la seconda o terza dose per effetti magari gravi che hanno avuto con la prima”.

Anche di fronte al fatto che da Natale scorso ad oggi abbiamo avuto cinque volte il livello delle infezioni del primo periodo della pandemia, per l’infettivologo non succederà nulla in conseguenza del reintegro anticipato dei sanitari non vaccinati. Per Di Perri, dunque, il problema non è sanitario, ma etico: “Sul piano scientifico non succederà nulla, mentre dovrebbero essere gli ordini professionali a mettere dei limiti perché la storia della mancata vaccinazione deve essere regolamentata. Personalmente non andrei volentieri da un cardiologo No Vax perché è un problema di fiducia. E su questo va messa una pezza”. 

Il primario dell’Amedeo di Savoia ricorda che già con l'epidemia morbillo di ualche anno fa si ebbe un precedente importante. Non c'era una copertura vaccinale adeguata e i casi si moltiplicarono e anche in quell'occasione ci furono dei medici No Vax. 

Nel corso dell’audizione e a margine di essa si è affrontato anche il tema della nuova variante che non scende più come la precedente nei polmoni, ma si ferma nella zona della gola avendo conseguenze meno gravi, anche se provoca delle morti, “ma lo fa – osserva Di Perri – come ogni altra influenza stagionale, anche se questa dura tutto l'anno”. 

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