SACRO & PROFANO

Addio a Ratzinger, l'intellettuale diventato Papa

Eletto nel 2005, si dimise nel 2013: fu il primo pontefice a ritirarsi in epoca contemporanea. L'infanzia in una cittadina "mozartiana", gli studi, l'insegnamento. Uno dei più grandi pensatori cristiano salito al soglio di San Pietro

La Chiesa in lutto: è morto Benedetto XVI. Il papa emerito, all’anagrafe Josep Ratzinger, si è spento oggi 31 dicembre all’età di 95 anni. Era malato da tempo. Il 28 dicembre 2022 papa Francesco aveva lanciato un appello ai fedeli, richiamandoli alla preghiera per il suo predecessore: “Ricordarlo, è molto ammalato, chiedendo al Signore che lo consoli, che lo sostenga in questa testimonianza di amore alla Chiesa, fino alla fine”. L’annuncio della morte di Ratzinger è stato dato dal direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni: “Con dolore informo che il papa emerito, Benedetto XVI, è deceduto oggi alle ore 9:34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano”, ha detto. Il corpo sarà nella Basilica di San Pietro in Vaticano per il saluto dei fedeli dalla mattina di lunedì 2 gennaio.

Joseph Ratzinger è nato a Marktlam Inn, nel territorio della Diocesi di Passau (Germania), il 16 aprile 1927. Come ricorda il sito Vatican.va, suo padre era un commissario di gendarmeria e proveniva da una famiglia di agricoltori della bassa Baviera. Le sue condizioni economiche erano abbastanza modeste. La madre invece era figlia di artigiani di Rimsting, sul lago di Chiem, e prima del matrimonio aveva lavorato come cuoca in diversi alberghi. Ratzinger ha passato la sua infanzia e la sua adolescenza a Traunstein, una piccola città vicino alla frontiera con l'Austria, a circa trenta chilometri da Salisburgo. Lui stesso definiva questo contesto “mozartiano”: qui ha ricevuto la sua formazione cristiana. Gli anni della sua adolescenza sono attraversati dalla Seconda guerra mondiale. Ricordò di aver visto il suo parroco bastonato dai nazisti prima della celebrazione della Santa Messa e di aver vissuto il clima di ostilità nei confronti della Chiesa cattolica in Germania. Negli ultimi anni fu arruolato anche nei servizi ausiliari antiaerei. La sua attività di studioso lo ha portato a svolgere incarichi all’interno della Conferenza Episcopale Tedesca e nella Commissione Teologica Internazionale. Ha poi pubblicato numerosi scritti, fra cui: "Introduzione al cristianesimo" (1968), il volume del 1973 “Dogma e Predicazione”, “Rapporto sulla fede” (1985), “Il sale della terra”, 1996. In occasione del suo 70esimo compleanno è stato inoltre pubblicato il libro “Alla scuola della Verità". Anche per via dei suoi studi, ha preso parte in qualità di “esperto” al Concilio Vaticano II.

Viene nominato vescovo di München und Freising (Monaco e Frisinga) il 25 marzo 1977, da Papa Paolo VI. Riceve l'ordinazione episcopale il 28 maggio dello stesso anno: primo sacerdote diocesano ad assumere, dopo ottant’anni, il governo pastorale della Diocesi bavarese. Sempre Papa Paolo VI lo nomina Cardinale nel Concistoro del 27 giugno 1977. Il 25 novembre 1981 Giovanni Paolo II lo rende Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Il 6 novembre 1998 assume l'incarico di Vice-Decano del Collegio Cardinalizio e il 30 novembre 2002 diventa Decano: riceve anche il Titolo della Chiesa Suburbicaria di Ostia.

Alla vigilia della sua elezione al Soglio Pontificio, nella Basilica Vaticana, celebra la Santa Messa “pro eligendo Romano Pontifice” insieme con i 115 Cardinali. È ormai celebre come '”custode della fede'” e capofila dell’ala cosiddetta conservatrice della Chiesa. Nel suo discorso parla della “piccola barca del pensiero cristiano”, “agitata da molte onde'”. Alcuni esempi che aveva citato: “Marxismo, liberalismo, collettivismo, individualismo radicale, ateismo, un vago misticismo religioso, agnosticismo, sincretismo” e “dittatura del relativismo”. Poche ore dopo inizia il Conclave che lo eleggerà papa, il 19 aprile del 2005. La sua elezione, ritenuta in linea con il predecessore Giovanni Paolo II, viene accolta con un boato dai 100mila fedeli presenti in piazza San Pietro e in attesa da ore sotto la pioggia. Ratzinger sceglie di chiamarsi Benedetto XVI in ricordo di Benedetto XV, papa del primo conflitto mondiale. Commentò così la sua elezione così: “Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare e agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle vostre preghiere”. Poco prima, in un’intervista alla Radio Vaticana, si era definito “un uomo semplice”: “È impossibile un autoritratto, è difficile giudicare sé stessi. Io posso soltanto dire che vengo da una famiglia molto semplice, molto umile, e perciò non mi sento tanto cardinale”.

Nel 2013 annuncia le dimissioni per via delle sue condizioni di salute: è il primo pontefice a farlo in età contemporanea. L’ultimo ritiro risaliva al Medioevo (1294) a opera di Celestino V. Pronuncia la comunicazione in latino, davanti ai cardinali impegnati nel Concistoro ordinario in Vaticano per la canonizzazione dei circa 800 martiri di Otranto e di due monache spagnole. “Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Ben consapevole della gravità di questo mio atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, successore di San Pietro, a me affidato per mano dei cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20.00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice”. Si apre così l’era di papa Bergoglio. All’epoca, Benedetto XVI aveva 86 anni ed era il pontefice più anziano dell’ultimo secolo. Si ritira nell’ex monastero delle suore di clausura nei Giardini Vaticani, il “Mater Ecclesiae”. Le sue condizioni si sono aggravate nel corso degli anni: nel 2020 il suo biografo, Peter Seewald, aveva accennato allo stato di salute sempre più precario dell’allora 93enne. Qualche mese dopo, secondo quanto riferito dal cardinale maltese Mario Grech, il papa emerito aveva già qualche difficoltà a parlare.

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