REGIONE

Valle d'Aosta, Lavevaz getta la spugna

Anticipate qualche giorno fa sono definitive le dimissioni di Lavevaz. Da oggi il Consiglio ha 60 giorni di tempo per trovare una maggioranza e dare un nuovo governo alla Regione. Altrimenti si va alle elezioni anticipate

Il presidente della Regione Valle d’Aosta, Erik Lavevaz, ha rassegnato le dimissioni. La rinuncia all’incarico è stata formalizzata al presidente del Consiglio Alberto Bertin. La decisione è stata presa a causa della crisi politica che da parecchi mesi affligge la maggioranza regionale. La Giunta resta in carica per l’ordinaria amministrazione e sarà guidata dal vicepresidente della Regione, Luigi Bertschy. I consiglieri regionali hanno ora 60 giorni di tempo per formare una nuova maggioranza in grado di sostenere un Governo altrimenti si torna al voto.

“Ho lavorato, per quanto possibile, per togliere al Consiglio regionale le frizioni politiche di questi ultimi mesi – scrive Lavevaz nella lettera di dimissioni – dando centralità ai movimenti che hanno portato i loro eletti all’interno dell’Assemblea. Prendo atto che il mandato che avevo ricevuto dalle forze politiche, quello di rafforzare la maggioranza regionale che si è formata dopo le elezioni, non può essere realizzato a causa delle distanze che devono essere chiarite e affrontate. Queste tensioni, oggi, rischiano di ostacolare l’azione amministrativa che abbiamo portato avanti finora. Mi dimetto quindi con l’auspicio che questo gesto possa facilitare il confronto tra le forze politiche e portare ad una più rapida ricomposizione del quadro generale, fino alla formazione di una nuova maggioranza pienamente attiva”.

“In due anni, la squadra di Governo ha portato in Consiglio una lunga serie di iniziative che hanno ribadito la centralità dell’Assemblea e del suo dibattito. Rivendico – prosegue il presidente – quanto fatto in tutta questa esperienza, in un periodo non semplice: un lavoro collettivo, iniziato con entusiasmo e con la consapevolezza dei limiti di ognuno di noi. Rimango convinto che il confronto e il dialogo, nel rispetto reciproco, siano essenziali per l’azione politica; allo stesso tempo, sono certo che la Valle d’Aosta potrà affrontare le sfide contemporanee solo se sapremo non appiattirci su logiche centraliste, e dare un senso al nostro particolarismo e alle nostre prerogative di autogoverno. Un’autonomia di cui il Concilio è il perno, grazie alla consapevolezza di una storia proiettabile nel futuro”. “Vi prego – conclude – di ringraziare tutte le strutture del Consiglio per l’attenzione, la professionalità e la dedizione dimostrate al servizio di questa istituzione: un'istituzione chiamata ancora una volta ad essere il luogo privilegiato dello scambio tra le idee della Valle d’Aosta, al di là degli interessi particolari, per rispondere alle esigenze e alle aspirazioni della nostra comunità”.

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