POLITICA & SANITÀ

Assessore assente, dubbi di FdI: ancora un rinvio di Azienda Zero

Nessun passo avanti durante la Commissione di oggi. Icardi diserta, sacche di resistenza tra i meloniani. Il succo: "La Lega non può pensare di continuare a gestire la sanità coi voti nostri". Già domani previsto un vertice di maggioranza

“Voglio vederci chiaro”. Restano dei forti dubbi in Fratelli d’Italia su Azienda Zero e il trasferimento in essa di buona parte delle competenze oggi in capo all’assessorato alla Sanità. È una piccola rivoluzione che tiene insieme la necessità di rendere più snelli i processi decisionali con la volontà della Lega di salvaguardare il proprio potere in un ambito strategico della Regione Piemonte, anche in caso di un più che probabile ridimensionamento elettorale messo in conto per il prossimo anno.

Non è un caso che le perplessità maggiori serpeggino proprio tra i vertici del partito che ha strappato la golden share della coalizione. Che se ne faranno tra un anno dell’assessorato più importante se intanto la Lega l’avrà depauperato di gran parte delle competenze? In un colloquio telefonico con lo Spiffero il capogruppo meloniano a Palazzo Lascaris Paolo Bongioanni lo dice chiaramente: “Le controllate in certi ambiti non solo possono rappresentare un supporto ma anche una chiave di volta per governare in modo più snello ed efficiente, però non possono sostituirsi agli assessorati”. Fa l’esempio di Visit Piemonte, struttura che proprio lui ha voluto potenziare ma che a suo dire è “un supporto” dell’assessorato al Turismo, “non lo sostituisce”.

La resistenza meloniana si unisce alla superficialità con cui la partita è stata gestita fin dall’inizio dalla Lega. Prima la proposta di legge del consigliere leghista Alessandro Stecco, poi il testo della giunta, a prima firma dell’assessore alla Sanità Luigi Icardi (che, a detta di molti, sottoscrive in tal modo il suo commissariamento); sta di fatto che il dispositivo è ancora bloccato in commissione. Anche oggi nessun passo in avanti poiché nel giorno in cui era prevista l’approvazione lo stesso Icardi ha dato forfait. Un “misunderstanding” tra lui e Stecco, minimizzano dalla maggioranza. Dopo aver presentato il testo nella precedente seduta, l'assessore riteneva di aver assolto il suo compito, anche di fronte agli emendamenti presentati dalla minoranza per i quali aveva trasmesso il parere negativo della giunta. Di fronte alla sua assenza, tuttavia, la maggioranza non se l'è sentita di forzare la mano, viste anche le rimostranze di centrosinistra e M5s. Sta di fatto che un provvedimento bollato con la scritta “Urgente” sin dalla sua nascita non riesce nemmeno ad approdare in aula da più di due mesi.

Ma cosa c’è scritto nella Pdcr di Icardi? La proposta di legge aumenta gli ambiti di azione della neonata Azienda Zero, attualmente retta in veste di commissario da Carlo Picco, trasformandola nel vero centro operativo della sanità piemontese, il luogo in cui si prendono le decisioni strategiche mentre in corso Regina resta la burocrazia ordinaria.

Già in un precedente dispositivo la Regione aveva trasferito all’Azienda Zero la gestione dell’emergenza-urgenza extraospedaliera (compresa quella neonatale), la definizione e attuazione dei piano di acquisto annuali e pluriennali di beni e servizi e la relativa distribuzione attraverso la rete logistica regionale, la gestione e sviluppo del sistema informativo di telemedicina e di progetti Ict, il coordinamento regionale per l’innovazione e la ricerca in medicina e sanità, la medicina territoriale, con particolare riferimento ai percorsi di presa in carico e gestione dei pazienti fragili-cronici, il monitoraggio sui conti di Asl e Aso e sulla spesa farmaceutica, il supporto tecnico in vari campi della sanità regionale e infine il monitoraggio sui tempi di erogazione delle prestazioni e delle liste d’attesa. Con la proposta di legge di Icardi l’Azienda Zero acquisisce inoltre il coordinamento dell’emergenza ospedaliera, dell’epidemiologia, dei laboratori, il supporto tecnico nei progetti di edilizia sanitaria e il coordinamento delle reti di patologia. Per FdI, che punta a guidare l’assessorato alla Sanità nella prossima legislatura in caso di vittoria del centrodestra, è un po’ troppo. La Lega, è il senso del ragionamento, “non può continuare a gestire la sanità con i voti nostri”.

Domani è previsto un vertice informale di maggioranza per valutare gli aspetti che ancora non sono stati affrontati. “Nessuna tensione”, assicura Bongioanni, “ci incontreremo per chiarirci”. L'oggetto del contendere sarebbe il coordinamento delle patologie che FdI vorrebbe lasciare in capo ad Asl e Aso.

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