CARTA STRACCIA

Marina toglie il Giornale a Berlusconi, Angelucci "re" della stampa di destra

Il patriarca soccombe alle ragioni finanziarie. Resta con il 30% il fratello Paolo ma come è stato finora non conterà un fico secco. L'imprenditore romano dopo le mani sulla sanità mette i piedi su quasi tutta l'informazione della nuova razza padrona

A quanto pare è fatta. Silvio Berlusconi si prepara a dire addio a Il Giornale. Sembra ormai in dirittura d’arrivo la vendita della maggioranza del quotidiano milanese fondato nel 1974 da Indro Montanelli e da 30 anni di proprietà della famiglia Berlusconi. La vendita non sarà comunque del 100%, così come era stato paventato nelle scorse settimane: la maggior parte delle quote – il 70% – andrà in mano al gruppo di Antonio Angelucci, proprietario della holding Tosinvest, cui fa capo la società Tosinvest Sanità, che gestisce una lunga serie di ospedali, centri di riabilitazione, case di cura e poliambulatori nel centro-sud Italia. Il rimanente 30% resterà alla società PBF Srl di Paolo Berlusconi, fratello cadetto dell’ex premier, fuori la Mondadori. Secondo fonti interne al centrodestra alla fine sulle resistenze del patriarca di Arcore avrebbe avuto la meglio la figlia Marina che non ha mai fatto mistero dell’intenzione di sbarazzarsi del quotidiano, parecchio malconcio sul piano finanziario.

Un accordo di massima era stato raggiunto mesi fa, poi stoppato per volontà del Cav, in queste ore la svolta. Il contratto dovrebbe entrare in vigore tra qualche settimana, entro la fine di aprile, poi sarà soggetto a una valutazione di circa 60 giorni da parte dell’Agcom e infine diventare effettivo con il passaggio delle quote, che quindi presumibilmente avverrà tra giugno e luglio. Formalmente per il passaggio delle azioni servirà ancora tempo, ma ormai la decisione è stata presa tanto che ieri, mercoledì 8 marzo, la notizia è stata comunicata al comitato di redazione della testata giornalistica, riunito d’emergenza, che ha poi successivamente informato i colleghi di redazione.

Angelucci è già editore sia de Il Tempo sia di Libero e l’acquisto del quotidiano di via Negri va così ad arricchire la presenza nella galassia delle testate che gravitano nel centrodestra italiano. Allo stesso tempo sono state smentite da Maurizio Belpietro le indiscrezioni secondo cui sempre l’imprenditore romano avrebbe raggiunto un’intesa per acquisire il controllo de La Verità.

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