BERLUSCONES

Ieri lacchè di Ronzulli ora con Tajani.
Forza Italia tra giravolte e abiure

Il golpe rosa di Arcore salva Zangrillo che resta coordinatore del Piemonte: per tempo aveva preso le distanze dall'infermiera di Arcore. Qualche imbarazzo per Rosso, Pella e Tronzano. Pichetto conta su Marina, Cirio sulla sua paraculaggine. Ma il partito è morto

Kiss me Licia precipita in fondo alla hit parade. A mettere i gettoni nel jukebox di Arcore (come s’è visto) adesso sono la figlia di Silvio Berlusconi, la tignosa Marina, insieme alla quasi moglie e dal 2018 silente (e assenteista) parlamentare Marta Fascina. E chi ancora stava ballando cheek to cheek con l’ex infermiera divenuta zarina, cambia lesto il passo per non inciampare nella rumba delle poltrone che saltano come seggiolini di un jet in caduta libera, quale in fondo è sempre stata Forza Italia.

Il golpe rosa ha, come il classico intrigo da commedia all’italiana, tra ambiziosi colonnelli e procaci amanti, le sue lady nere. E, in questi casi, a rischiare il collo sono proprio gli alti gradi. Certo Licia Ronzulli bene non ne esce, a dir poco ridimensionata nel suo smisurato potere, lasciata (per ora?) alla guida del gruppo in Senato, ma sollevata dall’incarico strategico di coordinatrice in Lombardia dove le subentra Alessandro Sorte uno dei fedelissimi della Fascina.  L’ormai ex vestale di Villa San Martino è stata pure liquidata nel ruolo di plenipotenziaria assoluta della corte di Arcore. Ma dietro di lei più che la scia di caduti sul campo, si scorge l’affanno di chi è rimasto più o meno miracolosamente in piedi e al suo posto, tentando di adeguarsi fulmineamente al nuovo corso. Sempiterno l’aforisma di Ennio Flaiano sulla corsa in aiuto del vincitore.

La tempesta rosa nell’agitato mare azzurro ha travolto anche un po’ di alti ranghi territoriali, ma dai marosi s’è salvato, tra gli altri, il coordinatore piemontese Paolo Zangrillo, il quale in passato non aveva fatto mistero di poter passare la mano visti anche gli impegni da ministro della Funzione Pubblica. Al momento resta saldamente al timone della zattera subalpina: del resto, commentano dal suo entourage, la sua situazione non è poi così diversa da quella di Antonio Tajani che pur essendo vicepremier e ministro degli Esteri è stato riconfermato vicepresidente e coordinatore nazionale del partito. Inoltre, pur essendo tra i più vicini alla capogruppo di Palazzo Madama, sicuramente gli ha giovato non aver avallato la posizione della Ronzulli, quando lei s’impuntò contro il reintegro anticipato dei medici novax. Una presa di distanza ante litteram, avvenuta fin dal primo consiglio dei ministri, provocando le ire di Licia, ma oggi un importante atout per inserire il fratello del medico personale del Cav in quell’ala governista dove Tajani rappresenta con la sua ancor più solida posizione un altro aspetto della svolta.

Meno solide appaiono, invece, le posizioni dei due giannizzeri del numero uno piemontese di FI: Roberto Rosso e Roberto Pella, sono due parlamentari ronzulliani di ferro con innumerevoli esibizioni di questo legame che oggi potrebbe costar loro qualche cosa. Non meno esibito il rapporto stretto con l’ex zarina quello del mancato sindaco di Torino Paolo Damilano, che proprio da lei ebbe un deciso supporto in campagna elettorale e l’intervento decisivo per strappare la candidatura a nome di tutta la coalizione. Chi potrebbe vivere la situazione con qualche imbarazzo o difficoltà risponde al nome di Andrea Tronzano. L’assessore regionale al Bilancio, non solo è legato a Ronzulli, ma ha nel giubilato capogruppo alla Camera Alessandro Cattaneo uno dei suoi punti di riferimento nazionali di lunghissima data. Nel 2019 fu proprio l’ex sindaco di Pavia a catapultarsi a Torino per sostenere la candidatura di Tronzano alle regionali. E fu proprio Ronzulli a suggerire a Damilano, nell’incontro a Porta Palazzo, il nome dell’assessore come suo vice nel caso il centrodestra avesse conquistato Palazzo di Città.

C’è poi chi certo non è stato agevolato, per non dire che è stato penalizzato, dallo strapotere ronzulliano. Cancellata dalle liste o collocata in posizioni altamente a rischio (è il caso di Claudia Porchietto) ogni voce dissidente. Persino l’altro ministro piemontese, Gilberto Pichetto, ha patito le pene d’inferno, salvato per il rotto della cuffia e soprattutto grazie al rapporto stretto e privilegiato con Berlusconi e la sua famiglia, in particolare proprio con Marina. 

Tra i big piemontesi che mai hanno fatto mistero di un feeling con colei che esce malconcia dal rivolgimento interno, c’è ovviamente Alberto Cirio. Licia qui, Licia là, Licia su, Licia giù, è stato quasi un mantra per il governatore che, da par suo, non ha tuttavia mai mancato di tenere eguali ottimi rapporti anche altrove nel partito. Nato e consolidato nel quinquennio a Bruxelles il legame con Tajani (oggi più che mai funzionale alle non celate ambizioni europee) è tutt’altro che, appunto, un improvviso aggiustamento per il presidente, il quale con tutto il suo riferirsi ripetutamente ad “Antonio”, oltre ad evocare Totò e il candidato La Trippa, attesta ancora una volta la sua capacità (e forse, fortunata lungimiranza) nel muoversi in una maniera in qualche modo autonoma, meglio ancora senza crearsi avversari. Paraculo? Sì ma ad alti livelli. Del resto, più di un elemento e circostanza attesta come sia difficile non essere in buoni rapporti con Cirio, gigione quanto basta a trasmettere complicità nell'interlocutore e capace di sfruttare le occasioni. E anche in questa circostanza ha saputo muoversi con abilità, mentre rotolavano teste e saltavano poltrone in un partito che in Piemonte “vanta” uno dei primati negativi essendo passato dai 15 parlamentari eletti nel 2018 agli appena 5 del 2022, di cui una (Matilde Siracusano) paracadutata che soffiò il posto all’avatar parlamentare di Cirio, Marco Perosino.

Insomma, la cura dell’ex infermiera e del fratello del medico del Cav non può dirsi essere stata efficace per un partito che, in una delle poche regioni dove esprime il governatore, se non clinicamente morto è da tempo in stato comatoso.

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