SANITÀ

Da Cuneo ad Asti, parte l'ultima girandola di direttori Asl

Dietro le dimissioni di Azzan si staglia la vicenda del futuro ospedale. Da un anno si attende la valutazione sul partenariato con il gruppo della famiglia Dogliani. Alta tensione con l'assessorato. Per la successione di Boraso in pole c'è Arena (San Luigi)

Con le dimissioni di Elide Azzan dalla direzione generale dell’azienda ospedaliera di Cuneo, che seguono di appena un mese quelle di Flavio Boraso dal vertice dell’Asl di Asti, si apre una danza di nomine il cui ritmo sarà, presumibilmente, più accelerato del previsto proprio dalla vicenda cuneese.

I novanta giorni di preavviso che formalmente procrastinerebbero a fine giugno l’effettivo abbandono da parte di Azzan della plancia di comando del Santa Croce e Carle, con ogni probabilità si ridurranno moltissimo. L’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi non nasconde l’intenzione di accelerare il più possibile la procedura di scelta e nomina del nuovo direttore generale. Proprio per questo è prevedibile che anche il successore di Boraso segua la stessa tempistica, dando anche se indirettamente una risposta positiva alle richieste di un rapido cambio al vertice dell’Asl, formulate tra l’altro anche da alcuni consiglieri comunali d’opposizione del capoluogo astigiano. Per quell’incarico, lasciato dal manager oggetto di alcune inchieste ancora aperte della magistratura, non c’è ancora un nome certo, anche se ne circolano con insistenza almeno un paio. 

A quanto risulta, dopo l’annuncio delle dimissioni da parte di Boraso, da corso Regina sarebbe partita un’offerta diretta a una figura ben nota in Piemonte e che la sanità piemontese conosce bene per averla monitorata e in buona parte gestita nei difficili anni del piano di rientro. Thomas Schael, “il tedesco” apprezzato da molti e temuto da altrettanti per i modi decisi che connotarono la sua azione per conto di Agenas e del ministero nel corso del commissariamento della sanità piemontese, ha però declinato l’offerta preferendo restare a dirigere l’Asl di Chieti

Da quel momento l’attenzione dei vertici regionali sarebbe concentrata sull’attuale numero uno dell’Aou San Luigi di Orbassano, Francesco Arena. Un trasferimento dall’Asl To5 ad Asti pare non sarebbe sgradita a Michele Pescarmona, il secondo nome per la successione a Boraso, ma il borsino di Arena sarebbe decisamente più in rialzo. L’attuale direttore del San Luigi assumendo la guida dell’Asl astigiana si avvicinerebbe alla sua città, Casale Monferrato, ma lascerebbe anche libera una postazione assai ambìta come quella dell’azienda universitaria di Orbassano. Non sono pochi, tra i manager, a puntare alla guida del San Luigi, incarico che prevede l’avvallo dell’Università su una terna di nomi proposta dalla Regione ed entro la quale poi la giunta opera la scelta.

Ma, come si diceva, l’iter per la nomina del futuro numero uno della sanità astigiana è legato a filo doppio con quello, per molti versi più complicato, che dovrà designare il successore di Azzan. Le sue dimissioni erano nell’aria da tempo, tant’è che lSpiffero ne diede conto già nel dicembre scorso, così come delle voci, mai smentite, circa l’intenzione della manager di trasferirsi nelle Marche. Qualcosa, però, avrebbe accelerato la decisione di passare la mano e molto porta a guardare al futuro ospedale di Cuneo. La procedura in capo all’azienda ospedaliera per la dichiarazione di pubblica utilità del partenariato pubblico privato proposto all’inizio dell’estate dello scorso anno dalla Inc, società del gruppo Fininc, impresa di costruzioni della famiglia Dogliani, non è ancora conclusa. Ottenuto il parere positivo dell’Ires, l’Istituto di ricerca economico e sociale della Regione, la procedura pareva doversi avviare rapidamente a conclusione con la firma del vertice del Santa Croce e Chiarle che, invece, ancora manca.

Nei giorni scorsi da corso Regina sarebbe partita all’indirizzo di Azzan una decisa sollecitazione, un pressante invito a stringere i tempi e arrivare all’atteso, quanto indispensabile, parere sulla proposta per la realizzazione del nuovo ospedale. “Vorrei vedere iniziato il cantiere entro i due anni che oggi mi separano dalla fine del mandato”, aveva detto, ormai un anno fa Icardi. La metà del tempo ormai è passato e non il cantiere, ma neppure l’atteso via libera dell’azienda ospedaliera (cui dovrà seguire quello del ministero) s’è visto. 

L’esortazione a concludere l’iter, pare abbia provocato una dura reazione della destinataria e una situazione a dir poco tesa con il vertice sanitario regionale. Difficile supporre che questo attrito c’entri poco o nulla con la decisione di Azzan di passare la mano, lasciando a chi prenderà il suo posto il compito di concludere la procedura con l’atteso pronunciamento sul partenariato pubblico-privato. Perché sarà proprio questo il primo e principale compito del nuovo direttore generale, sul cui nome ancora nulla trapela e forse ancora non c’è un’idea precisa. C’è, al contrario, l’intenzione della Regione, a partire dall’assessore, di non perdere ulteriore tempo provvedendo in tempi brevi alla nomina del nuovo direttore. E se ci fossero difficoltà, sopperire temporaneamente con un commissario, affidando questa funzione al direttore dell’Asl Cuneo1, Giuseppe Guerra, manager di lungo corso e tra i più quotati e apprezzati in corso Regina.

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