EDILIZIA SANITARIA

Parco della Salute e Pellerina:
eppur (qualcosa) si muove

Il 20 aprile il commissario Corsini guiderà la cabina di regia sul super ospedale di Torino, mentre la giunta regionale ha approvato il protocollo d'intesa sul secondo nosocomio del capoluogo, nonostante il solito partito trasversale del No che chiede "ripensamenti"

Un dossier rimasto impantanato nelle sabbie mobili della burocrazia, un’opera ferma al palo da anni. Si riparte giovedì 20 aprile con la cabina di regia sul futuro Parco della Salute di Torino, la prima a cui parteciperà anche il commissario straordinario Marco Corsini, nominato la scorsa settimana dal Governo per sbloccare l’iter di assegnazione della gara e sovrintendere alla realizzazione del superospedale. Al suo fianco per un aggiornamento generale su ciò che è stato fatto ci saranno il sindaco Stefano Lo Russo e il governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio, il rettore del Politecnico Guido Saracco e quello dell’Università Stefano Geuna, il prefetto Raffaele Ruberto e il direttore generale della Città della Salute Giovanni La Valle.

In cima agli appunti di Corsini c’è l’analisi del procedimento finora svolto, in particolare per quanto riguarda i due gruppi di imprese rimasti in gara – il Consorzio stabile Sis della famiglia cuneese Dogliani e la Siram – e le modalità per trasferire tutte le competenze dall’attuale stazione appaltante, che è la Città della salute, allo stesso Corsini. Primo step è sbloccare il bando e per farlo metterà in campo una struttura snella in grado di rispondere tempestivamente a tutte le richieste che proverranno sia dai partner pubblici sia dalle aziende private. Prima ancora della sua nomina ufficiale, avvenuta il 5 aprile con decreto del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, Corsini aveva già visitato informalmente l’area dell’ex Fiat Avio, dove sorgerà il complesso, accompagnato da La Valle e dal responsabile della procedura Paolo Melchior.

Un altro passo avanti è stato compiuto anche sull’altro nosocomio di Torino, quello che sostituirà l’attuale Maria Vittoria e l’Amedeo di Savoia. Questo pomeriggio la giunta regionale ha approvato il protocollo d’intesa sottoscritto con Asl e Comune che prevede la realizzazione della nuova struttura su un’area di 59.842 metri quadrati adiacente al parco della Pellerina, tra corso Lecce e corso Regina Margherita. Sarà una struttura a sviluppo orizzontale, come richiesto per i nosocomi che si occupano di malattie infettive. Secondo il governatore Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Icardi si tratta di “un’iniziativa che sancisce un metodo di condivisione non solo delle responsabilità, ma anche degli obiettivi generali dell’operazione, con il costante aggiornamento e confronto sull’avanzamento progettuale, attraverso la costituzione di gruppo di lavoro integrato, formato dai rappresentanti” di Regione, Comune e Asl. Di fronte alle riserve sull'ubicazione mosse dal solito partito del “No” – che va da una parte di Fratelli d’Italia (i torinesi) a Unione popolare di de Magistris, passando per Sinistra italiana – in Commissione Sanità Icardi se n'è un po' lavato le mani spiegando che “non spetta alla Regione, ma al Comune individuare l’ubicazione degli ospedali in città”.

Quanto agli impegni delle singole parti, l’Asl provvederà ad affidare il servizio di progettazione entro settembre e a completare la progettazione non oltre il mese di giugno 2024, nel rispetto dei termini indicati dall’ente finanziatore (Inail) e il Comune provvederà all’espletamento delle procedure urbanistiche entro la fine dell’anno. La realizzazione del nuovo presidio rientra tra le iniziative urgenti di elevata utilità sociale nel campo dell’edilizia sanitaria finanziabili dall’Inail per 185 milioni di euro, un importo da intendersi come stima di massima e che sarà rideterminato in relazione all’effettivo importo stimato in sede di progettazione, la cui copertura finanziaria da parte di Inail è garantita nei limiti degli stanziamenti regionali complessivi pari a 1,65 miliardi.

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