POLITICA & SANITÀ

Ricerca sulle patologie ambientali, salgono le chance di Alessandria

In Italia non esiste un Irccs che si occupi delle malattie legate al territorio. Mozioni di maggioranza e opposizioni per il riconoscimento delle strutture che operano nel settore. Il progetto alessandrino legato al mesotelioma potrebbe essere agevolato

In Italia, ad oggi non c’è un solo Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) che si occupi di patologie ambientali, ma il quadro potrebbe cambiare a breve sopperendo a questa carenza. Alla Camera sono state, infatti approvate ben cinque mozioni, sia della maggioranza (una delle quali con primo firmatario il capogruppo della Lega Riccardo Molinari) sia delle opposizioni con testi di Italia-Viva Azione, del Pd (tra i cui firmatari c’è il parlamentare piemontese Federico Fornaro) e di altre formazioni. 

Negli atti parlamentari viene chiesto al Governo di “valutare l’opportunità di prevedere, in una futura rivisitazione delle vigenti leggi, la valorizzazione degli impatti ambientali”, nonché di promuovere e sostenere con adeguate risorse finanziarie le attività di ricerca per la prevenzione, il controllo e la cura delle patologie ambientali.

Un’indicazione, quella che arriva praticamente da tutte le forze politiche, che se, come appare probabile, verrà accolta e tradotta nelle nuove norme potrebbe spianare ulteriormente la strada verso il riconoscimento di Irccs del progetto avviato da tempo dall’Azienda Ospedaliera e dall’Asl di Alessandria. Le due aziende, dirette rispettivamente da Valter Alpe e Luigi Vercellino, già due anni fa avevano ottenuto dalla Regione l’approvazione delle prosecuzione del progetto di istituzione e riconoscimento di Irccs per patologie ambientali e mesotelioma, la gravissima patologia provocata dall’amianto che nel Casalese dove operava l’Eternit ha provocato nei decenni una vera e propria strage, che purtroppo continua a mietere vittime.

“Alessandria ha tutte le carte in regola per candidarsi alla costituzione dell’Irccs – aveva affermato all’epoca l’assessore alla Sanità Luigi Icardi - e faremo tutto il possibile perché l’eccellenza della sanità alessandrina venga riconosciuta in ogni sede, come davvero merita”. Oggi, con gli atti di indirizzo rivolti da maggioranza e minoranze al Governo,approvati a Montecitorio, il percorso verso il riconoscimento a quello che sarebbe il primo Irccs pubblico del Piemonte (nella regione c’è soltanto l’Istituto di Candiolo) potrebbe presentarsi meno difficoltoso.

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