BERLUSCONES

Forza Italia finisce in freezer,
il sofficino Tajani a scadenza

Tutto congelato per salvaguardare il partito fino alle Europee ma soprattutto l'impero di famiglia. Quel pesce lesso del vicepremier cercherà di tenere insieme le varie anime, mentre Meloni tutela il gruppo (e la tenuta della sua maggioranza)

Antonio Tajani presidente pro tempore di Forza Italia, fino alle Europee. Tutto congelato: il partito resta in attività, a farsi carico dell’ingente situazione debitoria che sfiora il centinaio di milioni è la famiglia del fondatore, gli alleati rinunciano ad azioni di cannibalismo, il governo tramite il forte asse tra Giorgia Meloni e Marina Berlusconi garantisce la protezione degli interessi economici (il fido meloniano Giovanni Donzelli ha rivelato che Palazzo Chigi potrebbe esercitare la golden power in caso di scalate ostili). E così. Sul fronte politico, dopo le giornate del lutto, si comincia in maniera molto concreta a ragionare sulla riorganizzazione del partito. Nella conferenza stampa convocata oggi a mezzogiorno è stato proprio il vicepremier a illustrare il percorso formale, in parte aderente alle procedure indicate dallo Statuto. “Per noi e per i capigruppo non è certamente facile oggi parlare, siamo ancora profondamente scossi e feriti per la scomparsa del nostro leader che rimarrà sempre il nostro leader”, ha Tajani nella sua veste di coordinatore nazionale. Ha spiegato che sarà eletto un presidente che guiderà il movimento fino al prossimo Congresso nazionale. Non sono stati fatti nomi, ma secondo diverse ipotesi sarà proprio Tajani il presidente protempore, fino alle Europee.

Nella sede di Piazza San Lorenzo in Lucina, accanto al ministro degli Esteri, hanno partecipato alla conferenza i capigruppo di Senato e Camera Licia Ronzulli e Paolo Barelli e il capo delegazione azzurro al Parlamento europeo Fulvio Martusciello. “È difficile guardare al futuro senza Silvio Berlusconi, ma lui voleva che guardassimo al futuro. Berlusconi è un leader che non scompare, il suo pensiero e i suoi sogni rimarranno e toccherà a tutti quanti noi fare in modo che si trasformino in realtà”, ha proseguito Tajani. “Marina Berlusconi mi ha ribadito, nel rispetto dei ruoli, la stima e l’affetto e la vicinanza di tutta la sua famiglia a Forza Italia”, ha aggiunto, riferendo di un colloquio telefonico ieri con la figlia del Cavaliere. “Stamane ho ricevuto una telefonata di Marina Berlusconi che mi ha chiesto di ringraziare tutta Forza Italia per le manifestazioni di grande affetto che ha riservato a suo padre, il nostro leader”, ha spiegato. E quale sarà il ruolo di Marta Fascina , la quasi moglie, negli ultimi mesi gran burattinaia alla corte di Arcore? “È un deputato ed è la compagna di vita di Silvio Berlusconi, non c’è bisogno di ritagliare spazi formali” ha risposto Tajani. Insomma, continuerà a spadroneggiare dietro le quinte.

Tajani ha spiegato che ci sarà una giornata di mobilitazione il 29 settembre, giorno del compleanno di Berlusconi. “Per far sì che lui da lassù veda la mobilitazione della sua creatura che intende andare avanti, continuare senza tentennamenti ad essere il centro della vita politica italiana: andiamo avanti, non abbiamo timore del confronto, perché sappiano di essere portatori di un grande sogno di un signore che ci guarda dall’alto e resterà sempre e comunque la nostra guida politica, punto di riferimento umano e morale”, ha affermato. E ha aggiunto: “Il 24 e 25 giugno saranno le giornate del tesseramento a Forza Italia, invitiamo tutti i simpatizzanti, i militanti e tutti quelli che vogliono rendere omaggio a Silvio Berlusconi a iscriversi a Forza Italia, online o aderendo alle giornate di tesseramento”. Con un occhio al prossimo appuntamento con le urne: “Lavoreremo in Europa per rafforzare il Ppe: Berlusconi ci aveva portati nella grande famiglia di De Gasperi e Schumann e lavoreremo, come indicato da lui, per creare una maggioranza popolari conservatori e liberali dopo le elezioni del 2024 che ci vedranno impegnati con nostre liste”, ha detto ancora il coordinatore nazionale di Forza Italia.

Tajani ha poi annunciato che, “per rispettare l’articolo 19 dello statuto, che purtroppo prevede cosa si deve fare in caso di impedimento del presidente, giovedì prossimo si riunirà il comitato di presidenza di Forza Italia che convocherà il Consiglio nazionale. Il Consiglio nazionale sarà chiamato a eleggere il presidente del movimento politico che dovrà guidare il movimento fino al prossimo Congresso nazionale. Dovrà essere convocato dal nuovo presidente, in base allo statuto, sentito il Consiglio nazionale. Sono gli adempimenti statutari che noi rispetteremo”.

La scelta di promuovere al vertice il vicepremier, hanno spiegato fonti qualificate di FI, “non è contestabile” in quanto è il più alto in grado nominato da Berlusconi e in questo momento serve “continuità”, fino alle Europee della primavera 2024. È quello, infatti, l’orizzonte oltre il quale potrebbe concretizzarsi l’ipotesi di un partito unico di centrodestra. “Unire i partiti FdI e Fi non è all’ordine del giorno – ha detto ieri il presidente del Senato Ignazio La Russa a Sky Tg24 – e potrebbe non essere nella realtà italiana un dato positivo, non sono mai andate bene le fusioni, né quella socialista né quella del Pdl e nemmeno alcune in area di sinistra”.

Da statuto, il Congresso nazionale è il primo organo del partito, dovrebbe riunirsi almeno ogni 3 anni, ma è successo solo due volte dal 1994. Di fatto lo Statuto non è mai stato preso in considerazione nei quasi trent’anni di leadership indiscussa di Berlusconi, che ha sostenuto anche economicamente la sua creatura politica con circa 100 milioni di euro. E anche adesso non è considerata un dogma, in un partito dominato dall’incertezza e da una sola grande paura, la diaspora. Anche per questo, si ragiona in ambienti azzurri, la conferenza stampa, a 48 ore dalle esequie di Berlusconi, serve a dare un segnale concreto: l’attività va avanti. Anche se la fibrillazione è sempre latente, le considerazioni sono pressoché univoche: la direzione su cui bisogna puntare, adesso più che mai, è quella della gestione all’insegna del massimo coinvolgimento possibile. Nulla può essere più nocivo di isterie o scelte divisive, che potrebbero dare la stura a qualche scontento per cambiare casacca.

Mantenere lo status quo è anche la preoccupazione di Giorgia Meloni, nonché l’intento comune rinsaldato con Tajani e Gianni Letta, fino all’ultimo il braccio destro di Berlusconi. Più che alla Camera, dove il centrodestra ha 237 deputati (44 di Fi) su 400, è il Senato che crea qualche potenziale timore: senza Berlusconi la maggioranza è a 115 su 200 (senza contare i senatori a vita). Il seggio del Cavaliere, al collegio Monza-Brianza della Lombardia, dovrebbe essere assegnato entro il 29 ottobre con il sistema maggioritario. Al momento si fa con insistenza il nome di Andrea Mandelli, farmacista brianzolo, ex deputato e senatore, ma secondo indiscrezioni si valuterebbe anche la clamorosa “discesa in campo” di Paolo Berlusconi, fratello dell’ex premier, magari per preparare il terreno al nipote Luigi, ultimogenito di Silvio, molto blandito dalla stampa. È ancora presto, osservano nel partito, anche se il coinvolgimento diretto di un membro della famiglia viene smentito in maniera piuttosto secca.

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