Pnrr: Petrucco (Ance), impatto su velocità avvio progetti
15:30 Sabato 28 Settembre 2024
"È innegabile che il piano nazionale di ripresa e resilienza abbia avuto un impatto significativo sulla velocità con cui vengono avviati i progetti, accelerando le fasi di bando, aggiudicazione e apertura dei cantieri. Questo dinamismo sembra proseguire nella fase realizzativa delle opere medio-piccole diffuse sul territorio nazionale, come dimostrano i dati sulla spesa in conto capitale dei comuni che, dopo il forte incremento registrato nel 2023 (+41%), segnano un ulteriore aumento anche nel primo semestre dell'anno in corso (+31,4%)". È quanto afferma Pietro Petrucco, vicepresidente di Ance (associazione nazionale costruttori edili) che ha preso parte a Vico Equense alla seconda giornata del convegno "Opere pubbliche oltre il 2026" dedicato proprio al Pnrr. "Secondo le stime dell'Anci - aggiunge - a fine anno i comuni realizzeranno quattro miliardi di investimenti aggiuntivi rispetto allo scorso anno. Purtroppo, non emerge altrettanta vivacità nei lavori più grandi: la nostra esperienza imprenditoriale ci porta a dire che molti cantieri non sono ancora nelle condizioni di lavorare a pieno regime e rischiano di accumulare ritardi che potrebbero risultare irrecuperabili entro la scadenza imposta dal Pnrr. Tra le criticità, emergono con particolare evidenza i problemi di natura autorizzativa, soprattutto ambientale, la sovrapposizione di regimi normativi differenti e le carenze progettuali. Questi ostacoli stanno rallentando la realizzazione effettiva dei progetti, creando un divario tra le tempistiche previste e quelle reali". "Le difficoltà, denunciate recentemente anche dalla Corte dei Conti europea - ha concluso Petrucco - trovano conferma nei dati sulla spesa sostenuta, diffusi dal governo a luglio scorso nella quinta relazione sullo stato di attuazione del Pnrr, che segnano al 30 giugno 2024 un livello di spesa complessiva pari a 51,4 miliardi di euro, corrispondente al 26% delle risorse europee disponibili (194,4 miliardi) e al 45% dei fondi europei già incassati dall'Italia (113,5 miliardi)".