GRANA PADANA

Standing ovation per Allasia,
la Lega percula il suo presidente

L'ingresso in aula del numero uno del Consiglio regionale dopo molti rinvii e in ritardo viene salutato da un sarcastico applauso dai leghisti. Dallo scranno più alto reazione stizzita e richiesta al capogruppo Preioni di richiamare all'ordine i consiglieri

Mai applauso risultò più irritante al presidente del Consiglio regionale del Piemonte di quello scrosciato proprio dal gruppo cui egli appartiene. E ne ha avuto ben donde il leghista Stefano Allasia a risentirsi di quel battimani che ha accompagnato, sul vento dell’ironico sarcasmo al posto del classico Nord, il suo ingresso in aula. Con un bel po’ di ritardo. Ripresa della seduta che dalle 15 slitta di un quarto d’ora, poi di mezz’ora, infine passati quaranta minuti compare il presidente e, del tutto inattesa e imprevedibile, la standing ovation del Carroccio a salutare il tanto atteso arrivo di Allasia. Il quale non l’ha presa per niente bene. Torvo l’occhio e duro il piglio, dallo scranno più alto prima arriva la ragione di quel ritardo – “Ero in ufficio di presidenza, mica a giocare” – poi la sciabolata da far flettere lo spadone dell’Alberto da Giussano, appena richiamata in auge da Riccardo Molinari. “Presidente” tuona Allasia rivolgendosi al compagno di partito Alberto Preioni, “richiami all’ordine suo suo gruppo”. Chiarissimo l’invito a toccare il tempo agli intemerati consiglieri. E il sospetto che le lancette inesorabili a segnare l’avvicinarsi delle elezioni stiano alzando la tensione all’interno della Lega, dove anche una mezz’ora può bastare far timbrare il cartellino rosso al presidente.

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