DE CUIUS

La (quasi) vedova allegra,
100 milioni da Berlusconi

Reso noto il testamento. A Marina e Pier Silvio la maggioranza di Fininvest, ma un comunicato della holding di famiglia chiarisce: "A nessuno il controllo solitario dell'azienda". Oltre a quello di Fascina c'è un lascito analogo per il fratello Paolo e un altro di 30 per Dell'Utri

Continuità, nelle aziende e nella vita famigliare: il testamento di Silvio Berlusconi è stato aperto il 5 luglio. Le ultime volontà del fondatore di Mediaset e di Forza Italia sono state rese note davanti al notaio e a due testimoni, gli avvocati Luca Fossati e Carlo Rimini, in “rappresentanza” dei figli, collegati da remoto. E nella mattinata di oggi sono stati resi noti i primi dettagli che l’Ansa ha raccolto in esclusiva: va a Pier Silvio e Marina Berlusconi la maggioranza di Fininvest. Avendo ricevuto l’intera quota disponibile, i due figli di primo letto di Berlusconi raggiungono insieme il 53% del gruppo con quote paritarie, si legge nel testamento. La decisione su Fininvest e sul patrimonio era già stata presa nel 2006. Su un blocco note, color giallo paglierino, con l'intestazione Villa San Martino, Silvio Berlusconi, il 2 ottobre, ha scritto a mano le sue volontà. Undici righe su un foglio e dieci su un altro per il suo testamento, con uno stile asciutto e chiaro. "Lascio la disponibile in parti uguali ai miei figli Marina e Pier Silvio. Lascio tutto il resto in parti eguali ai miei 5 figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi". Nel 2020 ha aggiunto le disposizioni a favore del fratello Paolo cui va un legato di 100 milioni. A Marta Fascina vanno 100 milioni e a Marcello Dell’Utri 30. “Per il bene che gli ho voluto e per quello che loro hanno voluto a me”, si legge in una frase rivolta ai figli contenuta nel testo. “Grazie, tanto amore a tutti voi, il vostro papà”.

Il testo è contenuto in una busta non sigillata, datata Arcore 19 gennaio 2022 con la scritta ai miei figli contenente un foglio di carta intestata composto da due facciate scritto con inchiostro nero, in tutto una quindicina di righe. Silvio Berlusconi, quando ha scritto la lettera stava andando al San Raffaele. “Cara Marina, Pier Silvio, Barbara e Eleonora, sto andando al San Raffaele, se non dovessi tornare vi prego di prendere atto di quanto segue”, scrive indicando le donazioni al fratello, a Fascina e a Dell’Utri. E dimenticando di citare il suo ultimogenito Luigi. Dettaglio significativo: la lettera è sempre stata nelle mani di Marta, e dalle sue mani consegnata proprio ieri al notaio milanese Arrigo Roveda all’atto della stesura del testamento.

“Marina Berlusconi, Presidente del CdA, e Pier Silvio Berlusconi, Barbara Berlusconi e Luigi Berlusconi, amministratori, ricevuta lettura delle volontà testamentarie del padre Silvio Berlusconi, informano che da esse risulta che nessun soggetto deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest SpA, precedentemente esercitato dal padre stesso”. Lo si legge in un comunicato di Fininvest. “Il notaio che ha dato lettura delle volontà testamentarie provvederà nelle prossime ore agli adempimenti di legge”, conclude la nota.

All’ultima compagna di Berlusconi, costantemente accanto a lui in tutto il periodo del ricovero e negli ultimi momenti al San Raffaele, chiamata “moglie” dal leader di FI anche se il rito aveva che consacrato la loro unione erano state nozze simboliche, un “non matrimonio”, va anche l’usufrutto di una parte della storica villa San Martino ad Arcore, la residenza dove i due hanno passato insieme il lockdown con il Covid che aveva colpito anche il Cavaliere. Una cerimonia, quella “celebrata” il 19 marzo 2022 a Villa Gernetto a Lesmo, significativamente disertata da Pier Silvio e imposta dalla famiglia perché non avesse conseguenze sull’asse ereditario.

Classe 1990, nata a Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria) ma cresciuta a Portici, Marta Fascina compare per la prima volta nel ruolo ufficiale di fidanzata di Berlusconi sulla copertina di Chi nell’agosto del 2020: i due passeggiano mano nella mano. Ma l’esordio politico risale al 2018, quando il suo nome appare nella lista di Forza Italia in una posizione blindata (in due collegi plurinominali, Napoli nord e Napoli sud), molti restano sorpresi anche all’interno del partito: era “sconosciuta” ai più. A Portici nel 2013 si era candidata alle comunali nella lista del Popolo della Libertà riscuotendo appena 58 voti. Cinque anni dopo arriva alla Camera dei deputati. Stesso schema ripetuto nel 2022 con la rielezione. Resta una figura silenziosa: negli archivi non si ritrovano interviste e le dichiarazioni sono poche. È stata sempre presente accanto al leader e nei vertici di partito è stata tra i promotori della svolta governista degli azzurri ai danni dell’ala ronzulliana. Dopo la morte dello storico leader nel partito erano circolate voci su un suo possibile ruolo in Forza Italia. Con l’ipotesi che la compagna del Cavaliere possa, magari su richiesta della famiglia Berlusconi, avere un ruolo nella nuova FI è un’incognita che agita parecchio le anime azzurre.

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