LE REGOLE DEL GIOCO

Legge elettorale, falsa partenza. Destra senza fiato alla maratona

Oggi doveva iniziare il tour de force in Consiglio regionale ma la maggioranza scopre di non avere i numeri: seduta sospesa e manfrina sugli ordini del giorno. Trattative in corso tra i vari gruppi su regole e sbarramento. Si entrerà nel vivo solo la prossima settimana

Inizia con un inciampo la maratona a Palazzo Lascaris sulla nuova legge elettorale del Piemonte. Parte l’appello e la maggioranza, tanto per non perdere le buone abitudini, non è in grado di garantire il numero legale. Seduta sospesa per un’ora e consiglieri liberi di andare a prendere un caffè. Il segnale politico di qualche scontento? “Macché, si svegliano tardi”. Pd e Movimento 5 stelle sul piede di guerra, centrodestra in imbarazzo. L’aula si riapre alle 11 per la discussione degli ordini del giorno, Alberto Cirio è in congedo e non si presenta. Per approvare la legge elettorale serve una maggioranza qualificata di 31 consiglieri, il centrodestra arriva a fatica a quella semplice di 26.

Intanto l’opposizione ha presentato 530 richieste di inversione dell’ordine del giorno per bloccare ogni tentativo di blitz della maggioranza. In tutta la mattinata ne sono state discusse e respinte meno di venti e trattandosi dello Statuto regionale non è possibile applicare il contingentamento dei tempi. Insomma, tutto fermo mentre nei corridoi adiacenti al parlamentino piemontese è tutto un brulicare di capannelli per sciogliere gli ultimi nodi rimasti sul tavolo. Tra questi il sistema di scorrimento per i consiglieri supplenti, la richiesta di “Quota 20” avanzata dal Pd, ovvero una soglia di garanzia che consenta alle minoranze di non andare sotto i venti rappresentanti in Consiglio (oggi sono 18 su 50) e lo sbarramento per i “piccoli”, che dal centrosinistra chiedono di togliere dal testo della nuova legge mentre il centrodestra vorrebbe mantenere almeno al 2%.

Il centrodestra punta all'approvazione entro la prima metà di luglio, in tempo utile per organizzare con le nuove norme la macchina elettorale in vista delle regionali del prossimo anno. Impossibile senza un accordo con l’opposizione.

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