VERSO IL 2024

Regione, più posti (e costi). Nessuno vuole pagare il conto

Con la nuova legge elettorale e le modifiche allo statuto si creeranno una decina di poltrone in più, tra consiglieri supplenti e sottosegretari. Il centrodestra teme le polemiche e l'opposizione potrebbe cavalcare l'onda populista e vellicare l'antipolitica

“Dobbiamo fare un po’ di casino” è l’ordine che parte dalla capogruppo del Movimento 5 stelle Sarah Disabato nel giorno in cui a Palazzo Lascaris inizia (e subito s’interrompe per mancanza del numero legale) la discussione sulla nuova legge elettorale. È un’opposizione lacerata tra due spinte contrapposte: quella di trattare col centrodestra condizione di favore e quella di cavalcare l’antipolitica e i costi della politica. E sì perché come aveva rivelato lo Spiffero a gennaio, tra l’introduzione dei sottosegretari e la nuova legge elettorale con i consiglieri supplenti, le “riforme” del centrodestra porteranno a un aumento dei costi di quasi 9 milioni di euro in cinque anni (erano 11 prima della riduzione da quattro a due dei sottosegretari). Una legge pensata in fretta e furia dalla Lega per attutire il colpo, per tamponare l’emorragia di voti (ed eletti) rispetto a quattro anni fa. Insomma per consentire a qualche cacicco di continuare a sedere tra quei banchi e garantirsi altri cinque anni di stipendio.

Il centrodestra si muove con passo felpato per paura che la questione possa far breccia nell’opinione pubblica, i partiti del centrosinistra e in generale tutte le opposizioni cercano di tener il più possibile alla larga, temendo di passare per complici di una scelta così impopolare. E da qui al vellicare il pelo populista il passo è breve.

I COSTI - I conti su come aumenteranno i costi della politica sono presto fatti. Oggi la giunta è composta da massimo 11 membri (più il presidente) di cui non eletti non possono essere più di 3. Se per ogni eletto promosso in giunta scattasse il supplente in aula, così come previsto dalla nuova legge elettorale, allora vuol dire che ci sarebbero otto stipendi in più da pagare ai quali andrebbero aggiunti i 2 sottosegretari introdotti con il cambio dello statuto. Insomma, si parla 10 figure in più rispetto all’attuale legislatura.  

L’indennità di carica di ogni consigliere e assessore regionale è fissata in 5mila euro lordi al mese, quindi 60mila all’anno e 300mila euro per l’intera legislatura. A tutti loro, inoltre, è riconosciuto un rimborso spese complessivo pari a 3.500 euro al mese. Anche in questo caso è necessario moltiplicare per dodici mesi e poi per i cinque anni del mandato e si raggiunge la cifra di 210mila euro. Inoltre ai consiglieri spetta una indennità di fine mandato pari all’ultima mensilità lorda dell’indennità di carica moltiplicata per ogni anno di effettivo esercizio del mandato, per un periodo complessivo non superiore a dieci anni: vuol dire 5mila euro per cinque anni, dunque 25mila euro. Il totale fa 535mila euro.

Questo è quanto costa ogni consigliere solo di stipendi, rimborsi spese e “trattamento di fine lavoro” durante l’arco del suo mandato. Abbiamo detto che le nuove figure che verrebbero introdotte dalla nuova legge elettorale sono 10 (8 consiglieri supplenti più 2 sottosegretari) quindi i 535mila euro vanno moltiplicati per 10 e il totale fa 5,35 milioni.   

Agli stipendi, però, manca ancora una parte. L’indennità di funzione del sottosegretario, infatti, non è definita. Ipotizziamo possa essere pari al presidente di un gruppo consiliare (meno di un assessore, ma più di un presidente di commissione): sarebbero 1.000 euro al mese che moltiplicati per dodici mesi e poi per i cinque anni del mandato e infine per i 2 sottosegretari previsti dalla nuova legge si arriva a 120mila euro. Ai consiglieri ipotizziamo, invece, l’indennità di funzione minima, quella assegnata al vicepresidente di commissione, cioè 600 euro. Il totale fa 288mila euro.

Non è finita. Ai gruppi consiliari sono assegnate annualmente con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza le risorse finanziarie necessarie all’utilizzo del personale e ciascun consigliere ha diritto all’importo corrispondente al costo di un dipendente di fascia D (un funzionario). Vuol dire 62.288 euro annui che anche in questo caso vanno moltiplicati per 10 (i nuovi consiglieri e sottosegretari introdotti dalla riforma elettorale e annesso cambio dello statuto dell’ente) e poi per i cinque anni del mandato. Il totale è 3.114.400 euro.

Ci siamo quasi ma manca ancora una voce. L’Ufficio di Presidenza individua, altresì, le ulteriori forniture e gli ulteriori servizi necessari per l’esplicazione delle funzioni istituzionali, che, su richiesta del Presidente del gruppo consiliare o del componente del gruppo misto, sono acquisiti ed erogati dall’amministrazione nei limiti dei propri stanziamenti di bilancio per spese di funzionamento, per una spesa annuale calcolata in misura non superiore a 3.500 euro per ciascun consigliere assegnato al gruppo stesso. Fatte tutte le necessarie moltiplicazioni il totale fa 175mila euro. Il totale fa circa 9 milioni di euro. Per capire se ne vale la pena basta guardare chi sono gli eletti.