POLITICA & GIUSTIZIA

Candidato cancellato dalla lista, Zangrillo "scarica" sulla Lega

Al processo sull'affaire Zacà il ministro dichiara di essersi limitato a rappresentare a Molinari "l'opportunità della candidatura di una persona che aveva cambiato partito a due mesi dalle elezioni. Poi ognuno si assume la responsabilità delle proprie scelte"

Il ministro della pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, e l’ex parlamentare di Forza Italia Claudia Porchietto hanno testimoniato oggi in tribunale a Torino al processo per una presunta irregolarità elettorale che vede imputati Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera della Lega e segretario piemontese del partito, il segretario provinciale e deputato Alessandro Benvenuto e il militante e collaboratore Fabrizio Bruno, delegato alla presentazione delle liste.

La vicenda è legata alle elezioni comunali a Moncalieri del 2020 e, in particolare, alla figura di Stefano Zacà, storico esponente locale di Forza Italia che, dopo anni di militanza nel partito, aveva deciso di candidarsi con la Lega: il suo nome fu poi cancellato dalla lista con modalità che la procura ritiene illegittime. Zangrillo che peraltro è residente nella città dell’hinterland torinese ha spiegato che, da coordinatore di Forza Italia in Piemonte, contattò Molinari (suo omologo per la Lega) dicendogli “di valutare l’opportunità della candidatura di una persona che aveva cambiato partito a due mesi dalle elezioni. Molinari, che aveva molto rispetto delle dinamiche politiche locali, disse che ne avrebbe parlato. Tutti noi condividevamo l’esigenza di presentare una coalizione di centro-destra senza tensioni o smagliature al proprio interno”. Ci furono pressioni? “Io – ha spiegato Zangrillo – espressi la mia posizione. Poi ognuno si assume la responsabilità delle proprie scelte”. Fatto sta che il nome di Zacà viene cancellato dalla lista, già corredata delle firme necessarie alla presentazione. Proprio in questa modalità si ravviserebbero irregolarità, in quanto nel modulo sottoscritto compariva Zacà. Zangrillo ha comunque sottolineato non solo che le interlocuzioni con il suo omologo della Lega sono state circoscrittre esclusivamente all’ambito politico ma che Molinari si è limitato solo a raccogliere le istanze di FI per poi trasmetterle ali livelli locali.

Dopo il ministro Zangrillo in aula è intervenuta Porchietto, che all’epoca dei fatti era deputata proprio eletta nel collegio di Moncalieri. “Prima delle comunali – ha raccontato – Zacà mi disse che non si sentiva valorizzato, che stava valutando cosa fare e che difficilmente si sarebbe candidato non solo con Forza Italia, ma anche con altri. Per noi sarebbe stata una grossa perdita: Zacà a Moncalieri era una figura importante”. Porchietto ha poi riferito di un colloquio con Arturo Callegaro, storico esponente del Carroccio nella città piemontese. “Gli feci presente che se intendevano candidare Zacà per noi sarebbe stato un grosso problema. Ma il fine era creare una coalizione vincente, non penalizzare un partito o l’altro”. Porchietto ha inoltre affermato che nessuno, né Calligaro né il candidato sindaco Pier Bellagamba e neppure lo stesso Zacà le ha riferito della decisione di quest’ultimo di correre con la Lega. Insomma, per gli esponenti azzurri la questione era meramente politica nulla a che fare con eventuali manomissioni delle liste elettorali. Il processo riprenderà il prossimo 10 novembre.

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