GRANA PADANA

Stop agli Euro 5, Lega in tilt: Canelli rompe la "scatoletta" e sconfessa Marnati (e se stesso)

Oggi non lo vuole ma spunta un'ordinanza del 2021 in cui il sindaco di Novara aderiva al blocco. C'era già la data e anche la scappatoia, il Move In. "Non mi interessa nulla", dice del meccanismo che l'amico e assessore regionale rivendica con orgoglio

Canelli e Marnati, leghisti di lotta e di governo. Lo stop ai diesel Euro 5 è stato un fulmine nel cielo serenissimo del Piemonte tardo agostano. Tra gli effetti collaterali, oltre alla furiosa protesta dei commercianti, c'è il gioco delle parti che ha innescato nella Lega novarese. Dove il sindaco Alessandro Canelli non ha esitato a definirla una misura “draconiana, imposizione di Bruxelles”. Oltre a Novara, lo stop interesserà altri 75 comuni del Piemonte, e solo a Torino saranno 140mila le auto che dalle 8 alle 19,30 dei giorni feriali non potranno circolare.

Chi invece non sembra troppo preoccupato dal blocco è il suo concittadino Matteo Marnati, attuale assessore all’Ambiente del Piemonte. I due novaresi fanno coppia fissa, una trimurti (politica) se ci si aggiunge il loro guru, Massimo Giordano, un passato da primo cittadino della città di san Gaudenzio e poi super assessore in Regione, un presente da segretario provinciale del Carroccio. Basta un giro sui social e spuntano appuntamenti istituzionali e di partito, inaugurazioni, cene col leader piemontese Riccardo Molinari. Baci e abbracci, ma sugli Euro 5 la differenza di vedute tra i due sembra sostanziale. Già, perché per Marnati lo stop ai diesel, deciso dalla Regione per scongiurare il rischio di una maxi-multa europea, “non è un provvedimento devastante”. E non lo è, prosegue l’assessore, anche grazie alla sua mediazione con l’Europa, che gli ha consentito di ottenere il Move In, un dispositivo contachilometri che, se applicato sull’auto, permetterà a chi rientra nel blocco di continuare a circolare. Infatti, se dotati del Move In, anche in presenza del divieto che partirà il 15 settembre i possessori di un diesel Euro 4 potranno percorrere fino a 7.000 Km all'anno nei 76 Comuni “vietati”, chilometri che diventano 9.000 Km per chi ha un Euro 5.

Il Move In “l’ho ottenuto io, anche se la Commissione europea non voleva concedercelo”, rivendica con orgoglio Marnati. “A me non interessa nulla della scatoletta”, lo gela a mezzo stampa Canelli. Per il sindaco il Move In potrà anche funzionare, ma solo a partire dal 2024, “ora è troppo tardi”. Peccato che Canelli non l’abbia sempre pensata così. Lo prova un’ordinanza a sua firma del 3 dicembre 2021, di cui lo Spiffero è entrato in possesso e che (già all’epoca) prevedeva l’entrata in vigore dello stop ai diesel Euro 5 proprio per il 15 settembre 2023. Nello stesso testo si parla anche delle esenzioni per i veicoli dotati del Move In, segno che all’epoca il primo cittadino novarese non disdegnava la “scatoletta”. Di più: dalla sua Novara si vocifera che Canelli fosse uno sponsor della prima ora dell’auto elettrica. Nel lontano 2019 parlava dei plug in come “il futuro”, malignano, una convinzione che lo portò anche a scontrarsi con consiglieri alleati.

Intanto però Canelli, nella sua crociata improvvisata anti-Ue, può contare sulla copertura del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Si sa che il leader della Lega non resiste al richiamo (della foresta) della lotta contro la Kasta bruxellese: e così ha tuonato contro “una scelta ideologica e dannosa, che colpirà duramente famiglie e imprese senza significativi benefici per l'ambiente”. Un altro punto, gli scarsi benefici ambientali, su cui concorda con Canelli. Chissà se il Capitano (quasi Generale) riuscirà a sconfiggere gli euroburocrati. Così potrà anche levare d’impaccio la Lega novarese.

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