TRAVAGLI DEMOCRATICI

Schlein al fronte Nord-Occidentale

Europee prova del fuoco per il Pd (e per il suo posto). Nella Circoscrizione I Lombardia "pigliatutto" in asse con il ligure Orlando. "Modello Berlusconi" con Elly capolista ovunque. Piemonte scottato nel 2019, nessuno si fa avanti. Resta (forse) in campo Gribaudo

Molto di nuovo sul fronte occidentale. E di altrettanto complicato, guardando alle elezioni europee della primavera prossima e di ciò che pare profilarsi nella forza politica che in quelle consultazioni cerca la rivincita e la non ancora vista ripartenza. Proprio nella circoscrizione Nord-Ovest il Pd e, soprattutto, la sua segretaria Elly Schlein potrebbero incontrare problemi maggiori già nella composizione delle liste, ancor prima della prova del fuoco con gli elettori.

Se sul versante opposto la premier Giorgia Meloni e il suo partito gioca sul terreno europeo non solo un importante test del governo, ma anche un (quasi) all inn sul resto del centrodestra e in particolare verso la Lega avendo ben presente l’utilità della non allarmante presenza moderata e centrista di Forza Italia, dalle parti del Nazareno archiviata l’estate militante, senza che sia comparsa sui radar eccetto quelli delle Feste dell’Unità, la musica s’appresta a cambiare anche rispetto alla strimpellata a Castiglione del Lago. 

Before accuse me, già prima di accusarla bisognerà aspettare l’esito delle urne, ma allora lo sanno tutti sarà troppo tardi. E così Zombie, il secondo brano intonato, si fa per dire, dalla segretaria, suona altrettanto pertinente nell’evocazione di quel che già si sta muovendo nel partito, tra i fedelissimi del nuovo corso movimentista e i sempiterni redivivi, alla faccia della lotta a correnti e cacicchi predicata dalla segretaria eletta nei gazebo e bocciata dagli iscritti. Proprio del suo avversario nel duello per il Nazareno si parla con insistenza come di possibile capolista nel Nord-Est, anche se l’idea di affidare a Stefano Bonaccini il ruolo di frontman potrebbe doversela vedere con un’idea che pare circoli nell’entourage della segretaria e chi rimanda ad altri tempi e altri fronti politici: emulare Silvio Berlusconi, ponendosi capolista in tutte le circoscrizioni. Una mossa a dir poco sparigliante, anche per la stessa pur travagliata storia del partito, ma che sarebbe comunque tra le ipotesi al vaglio. E che, semmai si concretizzasse, imporrebbe in tutte le circoscrizioni al secondo posto un uomo, per l’alternanza di genere prevista per le prime due posizioni, così come per le tre preferenze che è possibile indicare sulla scheda.

E visto che proprio sulle preferenze si gioca l’elezione, il porsi al primo posto ha sicuramente un elemento di forte richiamo, specie per gli elettori meno decisi su cui votare, ma non di meno un segnale politico molto chiaro. Non è questa la sola decisione importante che Schlein deve prendere, non la sola potenzialmente dirompente come quella che prevede un altro schema tutto al femminile con candidate capolista in ogni circoscrizione. E i nomi non mancherebbero, oltre a quello della segretaria, circolano quelli di Lucia Annunziata, autoepuratasi dalla Rai e approdata alla confindustriale Radio24, quello di Marta Bonafoni, responsabile in segreteria del Terzo Settore e ancora quello dell’ex presidente della Camera Laura Boldrini.

Un prospetto del genere certo non fa esultare la frotta di sindaci (maschi), da quello di Pesaro Matteo Ricci a quello di Firenze Dario Nardella e poi il bergamasco Giorgio Gori, il barese Antonio Decaro, alcuni dei quali a fine mandato e dunque ancor più allettati dall’idea di un trasloco a Strasburgo.

In questa ipotesi (ma non solo) si continua a prospettare anche una candidatura della vicepresidente del Pd Chiara Gribaudo. La parlamentare cuneese, per cui molti vaticinavano il ruolo di capogruppo alla Camera dopo essere stata al fianco di Schlein durante la campagna congressuale (e coinquilina nella Capitale), ciò che non senza ragione è visto come un ripiego lo sta comunque utilizzando al meglio quanto a visibilità e presenza nei talk, un viatico non da poco per l’eventuale corsa verso Bruxelles.

La sua possibile candidatura sarebbe, naturalmente, proprio in quella circoscrizione Nord-Ovest che a oggi pare quella foriera di molte preoccupazioni. Per il bacino che comprende Lombardia, Piemonte, Liguria, e Valle d’Aosta c’è già affollamento di pretendenti anche se, come si vedrà, non proprio in tutte le regioni. A muoversi con previdente anticipo sarebbe l’ex giovane turco e già ministro della Giustizia Andrea Orlando, ligure quindi di una regione “piccola” nell’ambito della circoscrizione, ma certamente con un profilo e un cursus politico che va ben oltre i confini della sua terra. Così come è per l’altro nome di peso, quello dell’ex parlamentare Emanuele Fiano sconfitto alle politiche nell’impossibile collegio di Sesto San Giovanni. La Lombardia, si sa, è il grosso della circoscrizione e i voti che pesano arrivano da lì, dove si muove pure un altro meneghino come Pierfrancesco Maran, attuale assessore alla Casa al Comune di Milano. Poi c’è Patrizia Toia, attuale eurodeputata, pure lei lombarda, così come colei che molti rumors indicano come possibile capolista, ovvero Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency. Nome pesante e con parecchie chance, poi, è quello del sindaco di Bergamo Gori, pronto a correre per vincere e, a quanto risulta, già impegnato a organizzare la sua campagna.

Un affollamento lombardo che non si vede certo in Piemonte, regione dove alle ultime elezioni il Pd rimase a becco asciutto, recuperando solo in zona Cesarini con il ripescaggio di Mercedes Bresso, dopo le dimissioni di Pierfrancesco Majorino. Una scottatura che ancora brucia e che oggi sembra tenere lontano tutti (parlamentari e non) da una dispendiosa e impegnativa campagna elettorale dove se ai voti autoctoni non se ne somma un bel po’ Oltreticino non si passa. Per questo fino a oggi, non si dice una vera candidatura, ma neppure un timido affaccio verso l’effettivamente lontana Bruxelles si scorge nel partito piemontese. 

Sarà, dunque, quasi certamente Gribaudo a portare la bandiera dem della sua regione, sotto il vento forte che soffia dalla Lombardia. Per la deputata al terzo mandato, la sua ex coinquilina oggi segretaria del partito potrebbe decidere di assegnarle il primo posto in lista, essendone prima di tutto convinta e vincendo non poche resistenze, a partire proprio dai lombardi pronti a muovere la fronda. Before accuse me…

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