IL RISIKO DELLE UTILITY

Egea for sale, pronte le offerte

Ultima settimana al lavoro sui dossier: deadline fissata il 15 settembre. In lizza ci sono Iren e il fondo Davidson Kempner. Preoccupazione tra i soci pubblici per il rischio licenziamenti, la multiservizi pubblica punta a un piano sul lungo periodo

Manca una settimana alla presentazione delle offerte vincolanti: la deadline è fissata per il 15 settembre. È iniziato il countdown per Egea, la multiutility di Alba travolta dalla crisi energetica, alla ricerca di un nuovo partner finanziario e industriale destinato a diventare il socio di maggioranza. In lizza sono rimaste Iren e il fondo Davidson Kempner european partners Llp, guidata da Marco Reggiani, mentre A2a ha deciso di ritirarsi dopo il blitz della finanza che ha svelato l’indagine della Procura di Asti che coinvolge, tra gli altri, il presidente e amministratore delegato PierPaolo Carini, accusato di falso in bilancio riguardo i conti dell’azienda dal 2017 al 2021.

Nei giorni scorsi i vertici di Egea hanno fatto sapere che a “luglio e agosto sono proseguiti in modo proficuo i tavoli di confronto con le banche coinvolte nel processo di risanamento aziendale che si sono progressivamente attivate per sostenere l’azienda, svolgendo un ruolo centrale per facilitare il percorso di riallineamento” ha affermato Paolo Pietrogrande, consigliere delegato e chief restructuring officer. Il consigliere di gestione Giovanni Valotti ha aggiunto che “è proseguito in modo costruttivo il dialogo con i potenziali partner finalizzato alla miglior definizione delle offerte vincolanti. Sono state adottate particolari misure per assicurare la confidenzialità di ciascuna offerta e tutelare i legittimi interessi degli offerenti e del gruppo, così favorendo il successivo ordinato processo di completamento del riequilibrio e rilancio del gruppo medesimo nei tempi tecnici necessari alla sua implementazione”.

Tradotto dal burocratese significa che entrambi i soggetti che avevano manifestato interesse a giugno stanno continuando a lavorare sull’operazione, a partire proprio da Iren che durante l’estate ha visto l’insediamento del nuovo amministratore delegato Paolo Emilio Signorini. Il dossier Egea è ormai da tempo sulla scrivania del presidente Luca Dal Fabbro, il quale starebbe mettendo a punto un’offerta che prevede il coinvolgimento delle banche creditrici, che mette al centro un piano di sviluppo industriale sul medio-lungo periodo, sinergie territoriali e la salvaguardia dei livelli occupazionali. Dall’altra parte il fondo, vista anche la sua natura speculativa, potrebbe replicare con una offerta economica più aggressiva, qualche tutela in meno dal punto di vista occupazionale, un piano per riportare l’azienda in attivo in tempi relativamente brevi così da aumentarne subito il valore.

Tra i soci pubblici di Egea (qualche comune, a partire proprio da Alba, nel 2024 andrà al voto) serpeggia una certa preoccupazione. Tanti gli interessi in ballo, tra finanza e politica, economia e lavoro. Il socio di maggioranza (privato) punta a capitalizzare al massimo la cessione, quelli pubblici (che sono anche i principali clienti dell’azienda) temono che una eventuale “macelleria sociale” possa diventare un boomerang elettorale. Intanto prosegue il lavoro di Iren e DK per le offerte. Tra una settimana se ne saprà di più.

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