PALAZZO LASCARIS

A caccia di voti bigiano il Consiglio,
assenteismo record in Piemonte

Oggi l'ennesima seduta saltata per assenza del numero legale. Il centrodestra è già in campagna elettorale e non ha il tempo di andare in aula. Disabato (M5s): "Fannulloni". A questo punto tanto vale sbaraccare a febbraio e anticipare le urne

“Buon lavoro a quelli che lavoreranno”. Neanche il presidente leghista Stefano Allasia riesce a celare la delusione per l’ennesima figuraccia rimediata dal centrodestra nel parlamentino della Regione Piemonte. Ben 13 i consiglieri assenti (in congedo), solo gli assessori Andrea Tronzano e Marco Gabusi (entrambi di Forza Italia) a rappresentare la giunta. Non pervenuto Alberto Cirio, così come il suo vice Fabio Carosso e gli assessori Chiara Caucino, Elena Chiorino, Luigi Icardi, Maurizio Marrone, Fabrizio Ricca, Vittoria Poggio, Marco Protopapa e i consiglieri Davide Nicco, Alessandro Stecco (starà studiando per il concorso da primario?), Valter Marin e Claudio Leone. E così dallo scranno più alto dell’Aula il presidente non può fare altro che annullare una seduta con ben 74 punti all’ordine del giorno di cui 6 proposte di legge. Provvedimenti che, evidentemente, possono attendere.

La capogruppo del M5s Sarah Disabato parla di un ennesimo “atto irresponsabile” definendo “fannulloni” i colleghi assenteisti. Torna alla mente l’ormai celebre intervento pronunciato nel 2018 dall’eurodeputato belga Marc Tarabella a Strasburgo quando definì Matteo Salvini un “fannullone di questo parlamento” perché mai si era fatto vedere ai lavori della sua commissione.

Su 270 Consigli in questa legislatura ben 95 volte è saltato il numero legale. In alcuni casi anche più di una volta. Un andazzo che è peggiorato nell’ultimo anno in cui la maggioranza si è ritrovata senza i numeri per approvare i propri provvedimenti ben 30 volte in 47 sedute. In alcuni casi è bastata la sospensione per mezz’ora così da dare il tempo ai ritardatari di presentarsi, in altre occasioni il Consiglio è stato semplicemente sconvocato. Nell’anno in corso solo in 24 casi su 47 è andato tutto liscio.  

“Dov’è il centrodestra?” si chiede il capogruppo Pd Raffaele Gallo. “Ha già iniziato la campagna elettorale e ha deciso di disertare l’Aula?”. Probabile. Difficile spiegare altrimenti l’assenza di 13 consiglieri. E allora tanto vale anticipare le urne a marzo come vorrebbero Giorgia Meloni e Cirio (un altro che in via Alfieri mette piede il meno possibile). A questo proposito domani si riunirà il tavolo del centrodestra che dovrà decidere sulla eventuale anticipazione al 24 marzo delle elezioni per le regioni: ne fanno parte Francesco Lollobrigida e Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia, Roberto Calderoli e Stefano Locatelli della Lega, Maurizio Gasparri e Francesco Battistoni di Forza Italia e infine Pino Bicchielli di Noi Moderati e Antonio De Poli dell’Udc.

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