I CONTI IN TASCA

Lo Russo raddoppia la busta paga

Come per tutti i colleghi alla guida delle Città Metropolitane anche il sindaco di Torino vedrà da gennaio lievitare lo stipendio: 14mila euro (lordi) al mese. La retribuzione è parametrata su quella dei presidenti di Regione. Aumenti anche nei piccoli Comuni

Lo stipendio dei sindaci in Italia sta per aumentare e, per chi è a capo di una Città metropolitana, arriverà fino a 14 mila euro al mese (lordi). È quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2022 stilata dall’allora governo Draghi che prevede un incremento dei compensi per tutti i primi cittadini a partire dal primo gennaio 2024. Ciò avviene perché la loro retribuzione sarà parametrata su quella dei presidenti di Regione, in relazione alla popolazione del Comune che amministrano. Per effetto della norma, già nei due anni precedenti — 2022 e 2023 — gli stipendi sono cresciuti, ma sarà in quello successivo che gli aumenti arriveranno a regime. Portando, in tre anni, dal 2021 al 2024, al raddoppio dell’importo.

Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo (Pd), ad esempio, dall’anno prossimo guadagnerà 13.800 euro lordi al mese, ben 6.800 euro in più rispetto al 2021. Già nel 2022 il suo stipendio, come quello dei colleghi alla guida delle Città metropolitane, era salito a 10.070 euro lordi al mese, mentre quest’anno ha superato gli 11 mila, precisamente 11.629 euro lordi al mese. Per Lo Russo, Roberto Gualtieri (Roma) e Beppe Sala (Milano) si tratta in pratica di un raddoppio di stipendio, visto che nel 2021 l’indennità di funzione era fissata a poco più di 7 mila euro. A paragone con il Capo di Stato, come evidenzia Il Messaggero un’analisi degli stipendi dei sindaci, la differenza non è elevatissima, circa 4.600 euro al mese lordi: il suo compenso è di 240 mila euro l’anno, ovvero 13 mensilità da 18.400 euro lordi. Quelli dei Comuni più piccoli, invece, tre anni guadagnavano 1.659 euro lordi al mese, mentre nel 2024 riceveranno circa 2.200 euro.

Per i sindaci che amministrano i capoluoghi di Regione, l’indennità, per l’anno in corso, è arrivata a 9.753 euro lordi mensili. L’anno prossimo arriverà a 11 mila euro. Anche nei capoluoghi di provincia con oltre 100 mila abitanti il primo cittadino prenderà 11.040 euro lordi al mese: il doppio rispetto ai 5.205 euro lordi al mese che prendeva due anni fa. Nei Comuni con un numero di abitanti compreso da 30 e 50 mila, l’aumento per i sindaci si attesterà a 1.700 euro lordi al mese in più rispetto a due anni fa: lo stipendio, infatti, passa da circa 3.100 euro del 2021 a 4.830 del 2024. Incrementi registrati anche per i primi cittadini dei Comuni piccolissimi: con abitanti tra 5 e 10 mila unità, la retribuzione del 2024 arriverà a 4 mila euro lordi mensili, con un aumento 1.500 euro sul 2021. Infine, per i sindaci delle amministrazioni con meno di 3 mila abitanti, il compenso salirà a 2.208 euro lordi al mese dall’anno prossimo.

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Per quale ragione sono stati introdotti questi aumenti? L’obiettivo dell’esecutivo era quello di rendere più attrattivo il ruolo di sindaco nei Comuni più piccoli, dove spesso per le elezioni è difficile ottenere anche una sola candidatura, per poi arrivare a migliori condizioni di lavoro ma soprattutto di servizi delle amministrazioni pubbliche. Se a primo impatto gli aumenti degli stipendi sembrano ingenti, è necessario ricordare che quelli risalenti al 2021 erano livelli fermi dal 2000, con un ritocco al ribasso del 10% nel 2006. Solo i compensi dei primi cittadini dei Comuni con meno di 3 mila abitanti sono stati rialzati già nel 2019, proprio per motivare nuovi possibili candidati. Nel 2022 la misura è costata allo Stato circa 100 milioni di euro, l’anno successivo 150, mentre si stima che per il 2024 possa arrivare a richiedere risorse per 220 milioni.