(S)CENTRATI

Regionali, Cirio in bocca a Lupi.
Ma c'è maretta tra i moderati

Oltre 250 persone all'Nh Hotel di Torino per l'evento della formazione dell'ex ministro. "Una lista a sostegno del governatore". Che farà l'Udc (e Bonsignore)? Intanto Portas continua a tenere i piedi in due scarpe e si tiene a distanza dai cugini

“Osvaldo non passa inosservata la tua presenza, non lo diciamo a nessuno che sei qui”. Voleva mimetizzarsi tra gli oltre 250 che hanno partecipato ieri all’iniziativa di Noi Moderati all’Nh Hotel di Porta Palazzo a Torino, e invece quella serpe di Maurizio Lupi ci ha messo due secondi a scovarlo. “Sei qui solo perché sei mio amico, dì la verità” lo incalza mentre prende posto al tavolo dei relatori assieme ad Alberto Cirio e lui, Osvaldo Napoli, un po’ imbarazzato un po’ divertito, ringrazia ma resta lì nelle retrovie ad ascoltare un paio di interventi per poi levare le tende. “Sono andato solo in qualità di amico” ribadirà poi Napoli, attuale presidente di Azione in Piemonte dopo una carriera iniziata nel ventre della Balena Bianca, proseguita in Forza Italia dov’è arrivato a ricoprire il ruolo di vice capogruppo a Montecitorio e poi andata avanti in modo irrequieto tra fuitine – Giovanni Toti e infine Carlo Calenda, dov’è ora accasato – e repentini ritorni a casa come quello che gli ha consentito nel 2018 un ultimo giro in Parlamento eletto nella lista di Forza Italia.

Da Lupi sarà andato a sentire che aria tira, “fu uno dei primi con cui legai quando venni eletto per la prima volta alla Camera” ricorda ancora adesso nei suoi amarcord. L’ex ministro, dal canto suo, ha confermato la sua scelta di campo, nel centrodestra e alle prossime regionali al fianco del governatore uscente. “Faremo la nostra lista e contribuiremo al risultato della coalizione” assicura il consigliere comunale di Torino Pino Iannò che ha preso le redini del movimento in Piemonte assieme all’ex senatore tortonese Massimo Berutti, che mira senza farne segreto a uno scranno a Palazzo Lascaris. Con loro alcuni piccoli amministratori come i sindaci di Crodo (Vco) Ermanno Savoia, e Ferrere (Asti) Silvio Tealdi; l’ex consigliere provinciale di Asti Luca Quaglia, il capo di gabinetto della Provincia del Vco Fausto Sgro e l’ex consigliere comunale di Verbania Aldo Rosa.

Sono il Centro, ma del centrodestra. Qualcuno li definisce la classica foglia di fico di una coalizione a trazione sovranista, ma intanto occupano uno spazio e recitano diligentemente il loro ruolo. In Piemonte qualche tensione c’è stata con l’Udc di Lorenzo Cesa che alla fine di giugno, in una delle sue rare sortite piemontesi, rifilò un ceffone – politicamente parlando – a Cirio, auspicando pubblicamente un cambiamento: “Bisogna fare una riflessione nel centrodestra” furono le sue parole, qualcuno dice ispirate da Vito Bonsignore, ex luogotenente andreottiano a Torino e oggi cacicco di quel che resta del (fu) partito di Pirferdinando Casini. Poche ore dopo, fu proprio Lupi con una nota a marcare la distanza con l’alleato dello scudo crociato, ribadendo la sua fedeltà al governatore. Cosa farà ora l’Udc? “È una decisione che spetta a loro, noi la nostra scelta l’abbiamo fatta” prosegue Iannò. E ad oggi Noi Moderati è anche l'unica formazione centrista a sostenere apertamente Cirio, gli altri Moderati, quelli di Mimmo Portas, restano a mezza via: hanno mandato avanti Silvio Magliano, che probabilmente sarà candidato nella lista del governatore, ma senza prendere altri impegni, vista la loro contemporea presenza nella giunta di centrosinistra a Torino, guidata da Stefano Lo Russo, che peraltro ha appena nominato Portas a capo di Envi Park. Di certo non ci saranno alleanze o federazioni tra i due Moderati: Lupi e Magliano, fanno sapere da ambienti ciellini, sono incompatibili soprattutto ora che l'ex ministro è finito ai margini del movimento fondato da don Giussani 

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