(IN)TOLLERANZA

"Fascisti fuori dai c...". Non una di meno a cacciare i consiglieri di destra

Alessandria. Insulti e pure qualche spintone ai tre esponenti di Lega, FdI e Forza Italia all'inaugurazione dello spazio concesso dal Comune all'associazione "transfemminista". Adesso la minoranza chiede la revoca. Cosa farà il sindaco piddino Abonante? - VIDEO

ù“Non siete i benvenuti, fuori dai coglioni. Fuori i fascisti dalla casa”. Gridavano anche se la casa non era e non è la loro, bensì del Comune di Alessandria. Ma che importa? L’inclusività (e pure il rispetto per l’altro, anche politicamente inteso) dev’essere un concetto, come dire?, fluido per le decine di esagitate che la sera dell’inaugurazione della Casa delle donne transfemminista queer hanno insultato tre consiglieri comunali di centrodestra, Emanuele Locci di FdiDavide Buzzi Langhi di Forza Italia e il leghista Mattia Roggero, arrivati in veste istituzionale e rispediti indietro tra cori e spintoni. Niente male come esordio per il centro di incontro ricavato in un ex locale mensa. L’episodio risale a un paio di settimane fa, ma gli strascichi inevitabilmente finiscono sul tavolo della politica e, in questo caso, dell’istituzione giacché tutto il centrodestra compatto ora chiede al sindaco piddino Giorgio Abonante di revocare la concessione di quei locali all’associazione Welcome Odv proprio in seguito a quell’accoglienza riservata ai tre consiglieri comunali. 

“Il Regolamento dei centri d’incontro – si legge nella mozione della minoranza – prevede che sia garantita la più ampia partecipazione democratica dei cittadini senza effettuare distinzioni di età, sesso, fede religiosa, categoria sociale e professionale, consentendo a tutti gli interessati di accedere alle proprie strutture”. 

I video girati quella sera agevolano non poco Lega, FdI e Forza Italia nel sostenere che “ci sembra che questo principio sia stato ampiamente disatteso già in partenza, la sera dell’inaugurazione”. E c’è pure di più: “La decisione del sindaco Abonante di offrire al collettivo “Casa delle Donne transfemminista queer”, già protagonista di due gravi occupazioni abusive in città, una sede comunale gratuita, con tanto di utenze pagate dai cittadini di Alessandria, già appare estremamente discutibile, e da esaminare nelle sedi opportune, ma – aggiungono i consiglieri cacciati – che i gestori di un centro comunale decidano arbitrariamente chi può accedere e chi no ad eventi e manifestazioni pubbliche appare assolutamente intollerabile”.

La replica della responsabile di Non una di meno, Anita Giudice, non si era fatta attendere e non era stata certo improntata alla distensione: “I consiglieri Roggero, Locci e Buzzi Langhi non sono semplici consiglieri ma in passato hanno fatto dichiarazioni escludenti nei nostri confronti, con vedute omofobe e razziste. Abbiamo semplicemente detto loro che non erano benvenuti, non sono dei semplici cittadini”.

Cosa farà, adesso, Abonante il quale ancora recentemente aveva dichiarato che si devono revocare le concessioni di immobili comunali qualora il concessionario non faccia rispettare le normali e civili regole di convivenza?

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