OPERE & OMISSIONI

Parco della Salute, la gara si fa. 
La Regione scuce altri 72 milioni

Il commissario Corsini d'intesa con l'Anac sblocca la procedura evitando di ripartire da zero. Per non vedere andare deserto il bando, Cirio si fa carico dell'aumento dei costi. Storia infinita di un'opera "strategica" che fa i conti con l'inettitudine della politica

Per il futuro Parco della Salute i costi non saranno più un problema. O meglio ci sono gli strumenti per affrontarlo e risolverlo, aggiornando le cifre necessarie alla realizzazione dell’opera tenuto conto dell’aumento dei prezzi di materie prime ed energia. Il primo importante risultato della decisione assunta dal commissario straordinario Marco Corsini, al termine di un percorso giuridico condiviso con l’Autorità nazionale anticorruzione è l’atteso, ma nient’affatto scontato, sblocco della gara e la prosecuzione della procedura. 

Sarà lo stesso Corsini, quale stazione appaltante, a provvedere all’adeguamento dei dati economici di gara,  “individuando – spiega – criteri oggettivi e neutri, desumibili da meccanismi ufficiali di rilevamento delle variazioni dei costi nei vari settori di mercato, che consentano la mera attualizzazione ad oggi dei dati economici riferiti all’epoca di indizione della gara, senza alterarne la consistenza originaria e di conseguenza senza sottoporre le condizioni iniziali a modifica sostanziale”. Insomma, non è tutto da rifare, per il grande polo sanitario e scientifico torinese, ma con valenza per oltre i confini regionali. E che in questi anni, anzi decenni, ha dovuto fare i conti con amministrazioni e classi politiche che si sono succedute non particolarmente brillanti ed efficienti. Ma questa è un'altra storia.

A fronte di un costo originario dell’intervento oggetto del contratto di partenariato pubblico-privato, era stato stimato in 382,4 milioni, di cui 119,5 di contributo pubblico, i maggiori costi dell’investimento, dei servizi di manutenzione, del servizio di gestione energia e calore e degli oneri finanziari, portano la cifra a crescere di 72 milioni. Il costo aggiornato dell’opera, con una valore complessivo di 454,4 milioni di euro, di cui 191,5 milioni di contributo pubblico. Da conteggiare a parte rispetto a questa cifra ci sono, poi, anche 12 milioni di spese tecniche che vanno sempre in capo al pubblico.

Oggi l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, che nei giorni scorsi aveva esternato sulla vicenda confessando che se solo avesse immaginato una situazione del genere avrebbe annullato la gara, rivendica con non poco coraggio la “messa in sicurezza la procedura”. A quanto pare la Regione aveva accantonato nei fondi dell’ex articolo 20 la cifra necessaria, per cui la copertura finanziaria di questi 72 milioni sarebbe garantita.

Un lavoro in tempi strettissimi, a fronte di una complessità che lasciava non molte speranze, quello svolto dal commissario, nominato appena lo scorso aprile. E proprio “fin dalla mia nomina ho avviato un confronto con l’Anac, che ringrazio per la disponibilità, per verificare quali fossero i possibili margini giuridici di azione”, spiega oggi l’avvocato dello Stato. “Il dialogo è stato assiduo e molto articolato e ha portato a questo importante risultato: la procedura va avanti e, in accordo con il ministero della Salute, le risorse sono confermate per le prossime fasi di gara: elaborazione e invio della lettera di invito, termini per presentare l’offerta e l’aggiudicazione dopo cinque mesi dalla presentazione dell’offerta da parte dei proponenti”. 

Ammette che “è stato un lavoro complesso ma sono soddisfatto perché abbiamo creato le condizioni per scongiurare il rischio che la gara andasse deserta”. Un rischio che era sempre più prossimo a concretizzarsi e sul fatto che si riuscisse a scongiurarlo erano sempre meno a scommettere. Adesso, finalmente, si riparte. Giovedì prossimo è convocata la cabina di regia, di cui fanno parte Regione Piemonte, Comune di Torino, Prefettura, Città della Salute, Università degli Studi di Torino e Politecnico. Ma il risultato concreto dell’operazione, con l’iniezione di ulteriori 72 milioni da parte della Regione, lo si vedrà al momento delle offerte da parte dei gruppi interessati a costruire il grande polo sanitario.

print_icon