BERLUSCONES

Caccia e pesca (a strascico) di Tajani.
A Cota la sburocratizzazione di FI

L'ex governatore del Piemonte nell'infornata di nomine di partito. Spera sia un viatico per le sue ambizioni europee. L'economia al patron di Confapi Casasco. Tanti riciclati, qualche trombato e pure l'Ulisse pecoreccio delle feste romane di Fiorito. Ma sono tutti contenti

Infornata di incarichi interni a Forza Italia. Il segretario nazionale Antonio Tajani in raccordo con il responsabile dei Dipartimenti, Alessandro Cattaneo, ha indicato i nuovi responsabili a capo dei vari settori tematici. Tra le new entry spicca il nome dell’ex governatore leghista del Piemonte Roberto Cota che da tempo milita nel partito berlusconiano e per quale si era candidato, senza alcuna possibilità di essere eletto, alle scorse politiche. A lui il compito di predisporre proposte di “Semplificazione e Sburocratizzazione”. Cota ritrova un altro ex compagno d’arme del Carroccio bossiano, l’ex sindaco di Verona Flavio Tosi, che nel frattempo si è guadagnato uno scranno a Montecitorio e ora dirigerà le Politiche venatorie (le doppiette sono un importante bacino di voti per il centrodestra).

Uno dei Dipartimenti più cruciali, quello economico, è stato affidato a Maurizio Casasco, deputato lombardo alla prima legislatura, che vanta una sua lunga esperienza quale presidente di Confapi, la Confederazione italiana della piccola e media industria privata che ha guidato fino a un anno fa, portandola a essere uno dei principali interlocutori del governo. Di grande esperienza è anche Valentina Aprea, tra le prime donne ad essere arruolata direttamente da Silvio Berlusconi, sei mandati da deputata e assessore nella giunta Formigoni, che torna ad occuparsi di Istruzione. La parlamentare toscana Chiara Tenerini si occuperà di Lavoro, mentre l’ex deputata ligure Cristina Rossello ed ex avvocata di Berlusconi nella causa di divorzio da Veronica Lario, è stata designata alle politiche di solidarietà.

Non c’è caccia senza pesca e, infatti, all’onorevole pugliese dai trascorsi missini Giandiego Gatta va la responsabilità del comparto Pesca Acquacoltura. La neo senatrice Daniela Ternullo, siciliana di Siracusa, le questioni della Famiglia (non quella di Arcore, ovviamente), alla perugina Fiammetta Modena, a Palazzo Madama la scorsa legislatura, oggi capo della segreteria tecnica del viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, il Dipartimento Disabilità e sociale; il consigliere regionale e assessore al territorio della regione Lombardia Gianluca Comazzi è responsabile dei Diritti degli animali. Al Turismo Tajani ha voluto un suo fedelissimo, Carlo De Romanis, ex consigliere regionale del Lazio ai tempi di Batman, l’allora capogruppo del Pdl Franco Fiorito, immortalato vestito da Ulisse tra gladiatori e vestali, scrofe in uno dei toga party poi finito nell’inchiesta sulle “spese pazze”. Prosciolto, di De Romanis molti rammentano il bon vivre che ha sempre caratterizzato il suo impegno in politica.

E dalle “spese pazze” è stato anche travolto Roberto Cota che oggi interpellato dall’Adnkronos esprime felicità per una nomina benaugurante per le sue ambizioni europee. “Sono contento, ringrazio il segretario Tajani per la fiducia, cercherò ora di lavorare al meglio dentro Forza Italia”. Dentro FI dal 2020 Cota ha un palmares di tutto rispetto: “Un po’ di esperienza ce l’ho, ho fatto il consigliere, il parlamentare, l’amministratore e anche il presidente della Regione, so bene che la burocrazia è uno dei problemi fondamentali del Paese”, un tema su cui “Forza Italia ha sempre puntato, volendo arrivare a una pubblica amministrazione con norme chiare e semplificate”. Cota, la cui legislatura finì anticipatamente per le firme false di una lista, negli scorsi anni finì nella cosiddetta “Rimborsopoli”, accusato assieme ad altri colleghi, di peculato per una serie di rimborsi per oltre 20mila euro ritenuti illegittimi. Gli vennero contestate spese per ristoranti, bar, generi alimentari e capi d’abbigliamento, dove figuravano anche le “mutande verdi”, capo probabilmente mai esistito ma che divenne il simbolo di quello scandalo. Dopo una prima assoluzione, nel 2023 Cota è stato condannato, con verdetto definitivo della Cassazione, che confermò la condanna ad 1 anno e 7 mesi, stabilita nell’Appello-bis. “Guardi – replica – ho avuto una vicenda controversa, con la Cassazione che di recente ha ribaltato un giudizio di assoluzione; quindi, ho pure fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, che è ormai un ulteriore grado di giudizio, di fatto previsto dal nostro ordinamento”. “In ogni caso – taglia corto – la condanna che ho subito è del tutto ingiusta, e comunque non mi impedisce di poter continuare a fare politica”. Con il Carroccio, di cui è stato tra i massimi dirigenti (per dieci anni segretario del partito in Piemonte e capogruppo alla Camera), i ponti sono stati definitivamente tagliati: “Con il partito di Salvini – spiega – abbiamo preso strade diverse, ma siamo in coalizione e si rema nella stessa direzione, non voglio dare giudizi sulla linea attuale, ora mi riconosco pienamente in FI e nelle sue idee”.

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