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Gtt va (quasi) a pieni giri: "Conti in utile dal 2024"

L'annuncio dell'ad Lancione nella Commissione Trasporti del Comune di Torino. Poi però avverte: "I passeggeri non torneranno al livello pre Covid". Netta riduzione delle perdite. Lite tra M5s e Torino Bellissima sulla produttività dei lavoratori

Appena insediata, ha trovato “una situazione compromessa sulla salute dei conti” che avevano bisogno di “una messa in sicurezza”. Ma oggi, poco più di un anno dopo, l’ad di Gtt Serena Lancione si presenta in Commissione, al cospetto del suo azionista unico, il Comune di Torino forte di un conto economico che è passato da perdite di “20-30 milioni all’anno” a una più contenuta da 5 milioni nel 2022.

Davanti ai consiglieri la manager prospetta un futuro di sostenibilità per la partecipata, che ha richiesto solo pochi mesi fa l’aumento del costo del biglietto da 1,70 a 2 euro (1,90 per chi acquista online) per ovviare a una situazione critica. E proprio grazie “all’aumento del ticket” e ad altre misure “arriveremo al 2027 avendo totalmente ripianato le perdite pregresse congelate” di 61 milioni registrate nei tre anni del Covid, insieme a un “modesto ma importante utile di esercizio a partire dal 2024”, un risultato che le è valso il plauso anche di parte dell’opposizione, in particolare del consigliere di Fratelli d’Italia Giovanni Crosetto.

Un’altra buona notizia arriva dal Governo che ha stanziato 500 milioni per i mancati ristori per il trasporto pubblico in Italia, che per Gtt vuol dire l’ingresso di 12-13 milioni, una manna in termini di flusso di cassa. Le prospettive però non sono così rosee, visto che il traffico passeggeri non raggiungerà più i livelli pre-pandemia (al momento è al 90%) anche per via della diffusione dello smart working, motivo per cui “va rivisto il contratto di servizio”, visto che l’equazione “35% ricavi, 65% contributi non funziona più”.

Lancione ha messo l’accento sulle controverse politiche per incrementare la produttività: “Abbiamo negoziato un premio risultato su obiettivi misurabili”, fissato a 217 giornate lavorative “per raggiungere il premio di risultato, e l’obiettivo è stato raggiunto”, che vuol dire 300-400 euro in più nella busta paga dei dipendenti. Il riferimento all’assenteismo ha fatto scattare la reazione di Dorotea Castiglione che lo ha trovato “ingiusto”, arrivando allo scontro col vicecapogruppo di Torino Bellissima Pierlucio Firrao. Alice Ravinale di Sinistra ecologista ha insistito: “Più che un problema di assenteismo, c’è un problema di troppi straordinari da parte degli autisti”. Lancione su questo punto ha spiegato: “Il fabbisogno è di 1.600 autisti, ne abbiamo assunti 99 più 20 sulle tratte extraurbane, ma non basta”. Sulla questione dell’assenteismo invece Lancione ha ribattuto: “Ho fatto un percorso condiviso coi sindacati. Io ho parlato di produttività e la produttività è legata alla presenza in azienda: se uno non va in azienda, l’azienda non gira”.

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