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Scorpacciata di larve e grilli, alla faccia della Coldiretti

Al Comune di Torino la provocazione del radicale Viale dopo la rissa tra i deputati Della Vedova e Magi e il numero uno dell'associazione dei coltivatori Prandini: "Oscurantismo". E dalla maggioranza all'opposizione in tanti si sono fatti tentare

Grilli al curry o al pomodoro, oppure come dolci, ricoperti di cioccolato bianco o fondente. Il radicale Silvio Viale, già di suo grillo parlante della maggioranza, gli insetti li mangia sul serio. Tra una telefonata con la Zanzara e una birra in Sala Rossa, con le sue iniziative ha ormai portato la presidente della Sala Rossa Maria Grazia Grippo e la capogruppo dem Nadia Conticelli sull’orlo di una crisi di nervi. Oggi Viale si è concesso una pausa nutriente, a base di proteine, mentre l’aula sbrigava le interpellanze.

Una provocazione rivolta sopratutto verso Coldiretti, l’organizzazione delle aziende agricole guidata da Ettore Prandini che nei giorni scorsi è arrivato quasi alle mani con i parlamentari di Più Europa Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi che manifestavano davanti a Palazzo Chigi a favore della carne coltivata e contro il provvedimento del governo Meloni che ne vieta la produzione e la distribuzione in Italia, approvato alla Camera.

Ma il dibattito è più ampio e vede da una parte l’apertura all’introduzioni di nuovi cibi “sintetici” o provenienti da tutt’altre latitudini e longitudini, e dall’altra il protezionismo a oltranza brandito dalla destra di governo e dalle associazioni degli agricoltori. “Non voglio sponsorizzare nulla, solo fare informazione”, dice Viale mentre sgranocchia una larva gialla della farina. Sono le sue preferite, e le gradisce anche il consigliere Pd Pietro Tuttolomondo, che si unisce per l’aperitivo. Passa anche il leghista Giuseppe Catizone ma solo per un calice di prosecco, i grilli si rifiuta di assaggiarli: “Mi fanno senso”.

Anche il consigliere del misto Pino Iannò ha depositato un’interpellanza sui grilli, ma per capire la loro sicurezza alimentare. Sulla quale Viale non ha dubbi: “Hanno le stesse controindicazioni dei crostacei”. Tra i coraggiosi c’è anche collaboratrice di Giovanni Crosetto (FdI), che dietro promessa di anonimato non disdegna un assaggino: “Tanto mangio anche le rane”. Pure Elena Apollonio di Demos, che con Viale condivideva anche il gruppo (la Lista civica Lo Russo sindaco) prima che i due si separassero, ciascuno per la propria strada, accetta un po’ recalcitrante lo snack. Una scelta che fa bene anche all’economia del Piemonte, insiste il radicale, che cita Scalenghe, a Nord di Torino, dove c’è un’azienda che produce grilli e tarme per gli allevamenti di animali e sta provando a farsi autorizzare la produzione per gli esseri umani. L’importante, ricorda Viale, è non cadere in quello che lui chiama l’oscurantismo di Coldiretti: “La libertà di scelta è fondamentale”.