GRANDI OPERE

La Tav entra nel tunnel: "Opera pronta nel 2032"

Lunedì inaugurazione del cantiere di Chiomonte con Salvini. L'ad di Telt, Bufalini: "Già ci lavorano 2.500 persone, presto diventeranno 4mila". Sarà la galleria più lunga del mondo. Preoccupazione per il rischio proteste, ma ormai "sono molto più blande"

Un giorno tanto atteso. Lunedì il cantiere di Chiomonte, che avvierà i lavori del tunnel di base tra Italia e Francia sarà inaugurato alla presenza del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Dalla prossima settimana, dunque, “saranno aperti tutti i cantieri per il tunnel di base della Torino-Lione da entrambi i lati francese e italiano. Stiamo definitivamente passando dalla progettazione alla fase attuativa” spiega il direttore generale di Telt Maurizio Bufalini aprendo la 66ª riunione della Commissione intergovernativa per la Tav. “Stanno già lavorando nei cantieri in Francia e in Italia 2.500 persone – ha aggiunto – che a breve diventeranno 4mila, alle quali vanno sommati 4mila lavoratori coinvolti nell’indotto”. Il 21 dicembre sarà acquistata anche la prossima fresa, la prima che passerà il confine: “Ad oggi ne abbiamo già ordinate cinque delle sette necessarie”.

L’incontro si è svolto al Grattacielo della Regione Piemonte alla presenza del prefetto di Torino, Donato Giovanni Cafagna, del governatore Alberto Cirio, assieme all’assessore ai Trasporti della Regione Marco Gabusi, dell’assessore all’Urbanistica di Torino, Paolo Mazzoleni, della coordinatrice europea del Corridoio Mediterraneo Iveta Radicova e dei capi delegazione della Conferenza intergovernativa di Italia e Francia, Paolo Foietta e Josiane Beaud. “Entro gennaio 2024 – ha assicurato Beaud – la Francia presenterà in sede europea il fascicolo del progetto preliminare dettagliato per gli accessi, con relativa richiesta di fondi”. Bufalini ha poi confermato che la fine dei lavori di quello che sarà il più lungo tunnel del mondo, è prevista per il 2032.

L’avvio del cantiere per il tunnel di base e la presenza di Salvini rappresentano anche il rischio di possibili nuove proteste. “Stiamo monitorando tutta la situazione ed eventuali manifestazioni nell’area. Domani ci sarà un approfondimento con le forze dell’ordine, lavoriamo tutti per far sì che un momento così importante avvenga in sicurezza” afferma il prefetto Cafagna. “Le proteste sono una costante nel nostro progetto come di tutti i grandi progetti, forse da noi ha preso strade più violente ma oggi la dimensione è molto blanda – spiega Bufalini –. La marcia dell’8 dicembre è termometro della forza dell’opposizione al progetto ed è passata da 20mila persone alle 2.500 di quest’anno”.  “La cosa assurda – ha polemizzato il ministro Salvini – è che ci saranno incredibili forze di sicurezza per difendere la ferrovia. Noi siamo un paese che da anni impiega migliaia di donne e uomini delle forze dell'ordine per difendere un buco sotto una montagna dove deve passare un treno che collega Itala e Francia”.

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