SANITÀ & POLTRONE

Con la nomina in Azienda Zero Marrone ipoteca l'assessorato

Zampata di fine anno del Fratello che "ricicla" Leli, manager dell'era Bresso alla guida della Super Asl. E così prenota la Sanità nella prossima giunta. Confermati Picco La Valle e Dall'Occo. Tranchida e Minniti diventano direttori. Messori Ioli al Regina Margherita

Tre conferme e una new entry. Si chiude, come peraltro preannunciato dallo Spiffero, con il mantenimento al loro posto dei direttori generali di Città della SaluteAsl To3 e Asl Città di Torino. E se Giovanni La ValleCarla Dall’Occo e Carlo Picco conservano rispettivamente i loro posti, è proprio Picco a cedere il suo ruolo di commissario ad Azienda Sanitaria Zero. Deciso anche il nome del commissario cui spetterà guidare, dall prossimo primo gennaio, la neonata Azienda Ospedaliera Regina Margherita. A gestire la delicata fase di distacco da Città della Salute dell'eccellenza pediatrica sarà Giovanni Messori Ioli, manager di lunga eseprienza.

La Super Asl sarà guidata, non più in regime commissariale, ma con un contratto da direttore generale da Adriano Leli, in passato direttore amministrativo di Scr, la società di committenza piemontese e dal 2021 direttore generale di Intercenter Emilia-Romagna, l’agenzia regionale per lo sviluppo dei sistemi telematici. Il suo nome era girato nei mesi scorsi quando si trattava di sostituire la dimissionaria Elena Azzan alla guida del Santa Croce e Carle di Cuneo, posto poi affidato a Livio Tranchida, che confermato passerà da commissario a direttore generale, così come per Davide Minniti al San Luigi di Orbassano.

Nell’ultima riunione dell’anno la giunta di Alberto Cirio ha, dunque, sistemato una serie di caselle cruciali della sanità e, smentendo voci che volevano brevi proroghe atte a scavallare il voto regionale, ha assegnato le direzioni delle due più grandi aziende sanitarie e ospedaliere per i prossimi tre anni a Picco e La Valle. Semmai a risultare una sorpresa, anche in virtù dei ragionamenti che trapelavano da una parte dei vertici regionali di Fratelli d’Italia è stata la nomina di Leli ad Azienda Zero.

Mentre ancora fino a pochi giorni fa il capogruppo dei meloniani Paolo Bongioanni non faceva mistero di vedere come ottimale la soluzione di un commissariamento affidato a un tecnico, superando il doppio incarico a Picco ritenuto non più percorribile anche da parte dello stesso governatore oltre che dallo stesso assessore Luigi Icardi, ecco arrivare con forza la proposta del manager ex Scr. A farla, attribuendosene il peso politico e quindi, come si dice, “caricando Leli in quota FdI”, è stato l’assessore al Welfare, con aperte mire a passare alla Sanità nella futura legislatura, Maurizio Marrone. Di più: questa invstitura di Leli suona proprio come un passo deciso e pesante dell'assessore meloniano verso la sua futura meta, con chiari avvisi sia agli alleati, sia all'interno del suo stesso partito. Fatto salvo che la proposta formale, come da prassi, è stata formulata da Icardi, il quale non manca di rivendicare la scelta basata sulle qualità professionali di Leli, resta la sostanza politica.

Un segnale importante da cogliere e da leggere anche rispetto ai pesi, attuali e futuri, all’interno del partito di Giorgia Meloni in Piemonte. Manager cresciuto in Scr nell'era in cui la Regione era governata dalla sinistra con la zarina Mercedes Bresso, Leli lascerà dunque la guida dell’Agenzia per lo sviluppo dei mercati telematici della "rossa" Emilia-Romagna dove era arrivato nel maggio del 2021. Prima di allora, nella società di committenza regionale piemontese si era occupato a lungo e in posizioni di vertice di appalti e acquisti. Competenze che di fatto rappresentano gran parte della missione che è chiamata a svolgere Azienda Zero. Ma più del curriculum professionale, per lui che si insedierà il prossimo primo febbraio, pare abbia pesato il sigillo fraterno posto da colui che ormai si muove come se gia fosse l'assessore alla Sanità. 

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