BERLUSCONES

Tajani s'aggrappa a Berlusconi: festa per i 30 anni della discesa in campo

Com'era quella dei morti che trascinano i vivi? Forza Italia lotta per la sopravvivenza facendo un po' di shopping tra gli alleati e rilanciando il culto del Cav. E "in-vece" la spara grossa: "Puntiamo al 10% alle Europee e al 20% alle Politiche"

Con un grande futuro alle spalle, Forza Italia si accinge a festeggiare i trent’anni della sua esistenza guardando con apprensione alla difficile prova di Europee e Regionali. E così con il consueto amarcord Antonio Tajani traccia l’agenda dei prossimi mesi. “Il 26 gennaio festeggeremo i 30 anni dalla fondazione per ricordare le radici che abbiamo, per guardare al futuro – dichiara il ministro degli Esteri nella sua veste di segretario del partito –. Nelle settimane successive ci saranno degli eventi della consulta, che non saranno di partito, ma serviranno per ascoltare idee e proposte che poi saranno valutate”. Era il 26 gennaio 1994 quando Silvio Berlusconi annunciò con un filmato andato in onda su tutti i telegiornali la propria discesa in campo. Si riparte da lì, come una perpetua elegia funebre. Iniziative di partito e convegni tematici per cercare di dare contenuti a un profilo politico a dir poco incerto.

“Il tesseramento ha raggiunto quota 110mila iscritti, sono già stati eletti 196 delegati al Congresso nazionale, che si svolgerà il 23 e 24 febbraio a Palazzo dei Congressi a Roma, che sarà preceduto da una serie di eventi con l’obiettivo di allargare i consensi, siamo disponibili ad aprire le nostre liste”. Nel frattempo, prosegue lo shopping tra gli eletti, nonostante lo stesso Tajani assicuri di non voler crescere alle spalle degli alleati. “Vogliamo cercare consensi nella società civile e nel grande partito dell’astensione”, dichiara mentre saluta l’arrivo dal gruppo misto (dopo essere stato eletto nella Lega) di Angelo Tripodi, consigliere regionale del Lazio.

Sfoggia ottimismo, il vicepremier: “Ci stiamo allargando, guardando anche al mondo riformista e della società civile con una serie di iniziative che puntano all’ascolto delle categorie di lavoratori e professionisti, dei pensionati, delle donne e dei giovani”. L’obiettivo dal punto di vista elettorale “è quello di superare il 10 per cento alle prossime elezioni europee. E il 20 per cento alle prossime elezioni politiche”: traguardi a dir poco ambiziosi, soprattutto di fronte a sondaggi non propriamente entusiasmanti. Dopo di che ci sono i piani del governo, nel quale la compagni azzurra si è trovata spesso ai margini, quando non palesemente sconfessata: “La riforma della giustizia – una delle tre punte delle riforme che realizzeremo in questa legislatura – con la separazione delle carriere, è fondamentale per Forza Italia, è una priorità”. Così come lo è il premierato: “Fu un’idea di Berlusconi”. Quanto poi all’idea della candidatura dei leader, che Giorgia Meloni ha avanzato nell’incontro coi giornalisti di inizio anno, Tajani frena: “Dovremmo affrontare la questione ma il tema è prematuro e per FI non credo che si possa prendere nessuno impegno prima del congresso. Ritengo che serva una posizione congiunta e bisogna farlo insieme per dare più forza al centrodestra. Il rischio è che si possa prestare meno impegno all’attività di governo e io so quanto impegno serva”. Quindi, ha ribadito Tajani, sarà una “decisione comune da valutare insieme a Meloni e Matteo Salvini”. Terrorizzato al pensiero di dover correre e andare incontro a una facile delusione. Insomma, FI non può proprio contare sul suo appeal.

Le parole di Tajani giungono in una fase delicata all’interno della maggioranza, a cominciare dal braccio di ferro tra FdI e FI da una parte, e la Lega dall’altra sulla riconferma di Christian Solinas alla guida della Sardegna. E proprio sul caso dell’isola, il segretario azzurro si è detto fiducioso sul fatto che alla fine sarà raggiunto un accordo. “Non c’è nessuna data (per un confronto a breve sul candidato alle elezioni regionali in Sardegna, ndr) – ha spiegato –. Io collaboro molto bene con gli altri partiti e comunque già i nostri dirigenti se ne stanno occupando. Al di là di questo, l’esito sarà scontato e cioè che ci sarà un accordo e vinceremo le elezioni. Forza Italia è una forza di buonsenso. Giorgia e Matteo sanno che possono contare su di me e su tutta FI”. E allargando il discorso anche alle altre Regionali ha ribadito: “Il centrodestra troverà l’accordo e vincerà in tutte le regioni al voto in questi mesi. Il dibattito tra alleati da parte della politica. Io sono molto ottimista”.

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