VERSO IL VOTO

Cirio e Bardi "non si discutono". L'altolà di Tajani agli alleati

A Torino per il congresso dei reduci (con famiglie e figuranti) di Forza Italia il vicepremier difende i suoi due governatori uscenti: "Sono bravi e con loro si vince". Ma se sul Piemonte non paiono esserci problemi, per la Basilicata Salvini ha altri piani (e un suo candidato)

Bravi, bene, bis. Alberto Cirio in Piemonte e Vito Bardi in Basilicata “sono i migliori candidati per vincere perché hanno governato bene. Non abbiamo mai fatto alcuna polemica con candidati di altre forze politiche. Per quanto ci riguarda, non esiste ipotesi alternativa”. Antonio Tajani non cede e da Torino, in occasione del congresso provinciale e cittadino di Forza Italia, manda un messaggio agli alleati. Difende i due governatori uscenti, in particolare il generale lucano, dalle grinfie di Matteo Salvini che dopo essere stato costretto a “sacrificare” Christian Solinas in Sardegna reclama una compensazione.

Se Cirio può dormire sonni tranquilli – “Mai stato in discussione”, ha giurato stamattina Paolo Zangrillo, ministro e coordinatore del partito azzurro in Piemonte –, le notti di Bardi potrebbero presto diventare più agitate: il Capitano vuole ora la regione del Sud per sé. Il nome che circola è quello di Pasquale Pepe, ex senatore e segretario regionale della Lega, consigliere per il Mezzogiorno del vicepremier Salvini. In Basilicata, tra l’altro, il partito esprime già il vicepresidente della regione: Francesco Fanelli. “Sarà battaglia”, ha rivelato ieri il ministro delle Infrastrutture a parlamentari e consiglieri regionali durante il pranzo torinese. E non è un caso che, al profluvio di complimenti a Cirio non sia arrivato nessun lasciapassare ufficile. Schermaglie, tatticismi, gioco delle parti, ma che confermano come la partita regionali sia tutt’altro che chiusa.

I berlusconiani in questa lunga trenodia successiva alla morte del fondatore fanno gli scongiuri – “Vi sentite finiti?”, ha interrogato stamani la platea del Carignano un dirigente saloino, quintessenza delle quarte file cresciuto nei sottoscala del partito – ma si ritrovano in trincea a difendere rendite di posizione del passato. E il Piemonte è una ridotta più facile da preservare, in gran parte (se non per intero) grazie a Cirio. “Cirio – osserva Tajani – è stato un eccezionale presidente. Apprezzato da tutti, ha ottenuto ottimi risultati. Lo conosco, ho lavorato fianco a fianco con lui quando era parlamentare europeo, abbiamo lavorato insieme anche per tutelare gli interessi della Regione Piemonte. So quello che ha fatto per la regione, quindi ha un ampio riconoscimento, lo si vede nei consensi”. Più arduo tenere anche la Basilicata. “Lo stesso discorso vale per Bardi, che è un eccellente presidente di Regione, che è stato il primo presidente di Regione a utilizzare i vantaggi che provengono dall’estrazione del petrolio per non fare pagare il gas e l’acqua. Mi pare che basterebbero queste due cose, ma se andiamo a vedere le classifiche dei governatori d’Italia, Vito Bardi sta in alta classifica così come Alberto Cirio”.

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