AL VOTO

Election day l'8 e il 9 giugno: europee, regionali e comunali

Nello stesso giorno un cittadino potrebbe trovarsi tra le mani ben tre schede. Assieme al voto per Bruxelles anche quello nelle regioni Piemonte, Basilicata e Umbria. Tra i capoluoghi alle urne Vercelli, Biella, Campobasso e Bari

Il Consiglio dei ministri ha approvato il cosiddetto dl election day, provvedimento che, tra le altre cose, accorpa la data delle elezioni europee, del primo turno delle amministrative e delle regionali in Piemonte, Basilicata e Umbria. Le date fissate per l’accorpamento delle elezioni sono sabato 8 e domenica 9 giugno. È quanto conferma il ministro Roberto Calderoli. In questo modo, alle Regionali e alle comunali, il voto cade nel weekend e non la domenica e lunedì come di solito è avvenuto.

Gli unici appuntamenti già fissati per certo sono tre: le elezioni regionali in Sardegna si svolgeranno domenica 25 e lunedì 26 febbraio 2024, quelle in Abruzzo domenica 10 e lunedì 11 marzo, mentre le elezioni europee saranno sabato 8 e domenica 9 giugno. Le urne europee saranno un’eccezione alla regola: infatti, per eleggere i parlamentari da inviare a Strasburgo le urne saranno aperte sabato dalle ore 14 alle ore 22 e domenica dalle ore 7 alle ore 23. Lo stesso varrà per tutte le elezioni che saranno unite alle europee. Si tratterà certamente delle amministrative, e probabilmente di almeno alcune delle elezioni regionali: Piemonte, Basilicata e forse anche per l’Umbria (spetta alla Regione indire la convocazione dei comizi). In tutti gli altri casi, invece, si voterà domenica dalle ore 7 alle 23 e lunedì dalle ore 7 alle ore 15.

Via libera dal governo anche al terzo mandato nei comuni che hanno tra 5 mila e 15mila abitanti, mentre sotto i 5 mila viene eliminato il limite. “È il coronamento di un’altra storica battaglia della Lega, nell’interesse dei territori e dei cittadini», ha dichiarato Roberto Calderoli ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, «finalmente raggiungiamo un traguardo che gli amministratori chiedono da tempo, dando risposta alle migliaia di piccoli Comuni interessati da questo provvedimento e tutti quegli enti locali che tramite l’Anpci e la presidente Franca Biglio avevano sollecitato iniziative in questa direzione. In passato, a causa dell’obbligo di ricambio e per impossibilità di candidature, ci sono stati perfino casi di Comuni rimasti senza sindaco e costretti al commissariamento. Una cosa inaccettabile. Ecco perché sono fatto personalmente promotore di questa iniziativa con l’obiettivo di riconoscere e valorizzare la libera espressione della volontà popolare e, di concerto con il ministro Piantedosi, abbiamo voluto agire in tal senso, nel rispetto del popolo che è sempre sovrano”.

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