FINANZA & POTERI

Intesa, Gros-Pietro presidente a vita. Così Messina si è cucinato Profumo

Tutto come previsto e anticipato dallo Spiffero. Il ceo non vuole cambi al vertice della banca e ora lo dice chiaramente. Inutili a questo punto le dimissioni anticipate dell'ormai ex numero uno della Compagnia. "Poi, naturalmente, decideranno gli azionisti". Certo, certo

“La presidenza di Intesa Sanpaolo oggi è in ottime mani, la continuità garantisce di evitare rischi di governance. Poi naturalmente decidono gli azionisti”. Così il ceo di Intesa Carlo Messina ha messo una una pietra (tombale?) sulle ambizioni di Francesco Profumo, che ha da poco rassegnato le dimissioni, a partire dal 22 febbraio (con due mesi di anticipo dalla scadenza naturale) dalla presidenza della Compagnia di San Paolo proprio con l’obiettivo di sedersi al vertice dell’istituto bancario. E oggi colui che lo blindò sulla poltrona della fondazione di corso Vittorio quando l’allora sindaca di Torino Chiara Appendino minacciava di non riconfermarlo ora sembra invece sbarrargli il portone di Ca’ de Sass, difendendo l’attuale presidente, Gian Maria Gros-Pietro, il cui mandato scadrà nel 2025.

A 82 anni appena compiuti, dunque, l’economista torinese potrebbe restare al suo posto per un altro mandato se è vero che – come ha specificato Messina – Profumo è “una figura che può assumere qualunque tipo di responsabilità apicale nel nostro Paese” tranne evidentemente quella a capo della prima banca d’Italia. “Inoltre – prosegue Messina – nella prossima scadenza del Consiglio, circa il cinquanta percento dei consiglieri perderà i requisiti di indipendenza e non potrà essere rinnovato, tra cui tutti i presidenti dei comitati. In situazione di questo tipo, il cambiamento potenziale del presidente potrebbe esporre la banca a un rischio operativo. Poi, io sono disponibile a continuare nel mio ruolo da ceo e credo che questo sia nell’interesse degli azionisti e del management. Ma anche il presidente, nel venir meno di tutti i presidenti dei comitati, mi sembra una di quelle figure che difficilmente possa essere cambiato, a meno che lui non voglia più continuare”. Siamo pronti a scommettere che farà uno sforzo: il milioncino annuale lenisce anche gli acciacchi più fastidiosi della vecchiaia.

Un passaggio, assai significativo, Messina ha voluto dedicare anche al rinnovo della presidenza di Confindustria: “Fermo restando che noi non siamo in Confindustria e che quindi non possiamo decidere – ha detto – il tipo di rapporto tra Intesa e l’associazione è ottimo e passa da uno dei candidati che ho visto nelle liste, che ha la delega ai rapporti con le banche. Con lui abbiamo un ottimo rapporto, lo stimo molto. Sugli altri non ho possibilità di esprimere valutazioni”. Un endorsement esplicito per Emanuele Orsini, attuale vicepresidente di viale dell’Astronomia con delega a credito e finanza, tra i più accreditati successori di Carlo Bonomi.