ENTI LOCALI

Responsabili solo per atti politici. In arrivo la legge "salva sindaci"

La riforma per sollevare i primi cittadini dalle responsabilità penali. La paura di firma dei dirigenti. Dopo l'abolizione dell'abuso d'ufficio un altro passo avanti per rendere meno rischioso fare l'amministratore locale. Atteso il parere del Governo

Sindaci responsabili solo per gli atti politici e non anche, come accade oggi, per quelli amministrativi. Una sorta di rivoluzione copernicana per l’amministrazione locale, più ancora una liberazione da una perenne spada di Damocle, quella che pare destinata a realizzarsi con l’approvazione della norma, non a caso già battezzata come “legge salva sindaci”.

Preceduta nell’iter parlamentare dalla pur contestata (dal vertice del Pd, ma non dai sindaci dem, così come dai Cinquestelle) abolizione del reato di abuso d’ufficio, la norma che dovrebbe segnare un netto spartiacque tra le responsabilità degli amministratori locali e i dirigenti comunali potrebbe presto trovare la sua approvazione e conseguente applicazione. Invocata da tempo dall’Anci, l’associazione dei comuni italiani presieduta dal piddino Antonio Decaro, la futura legge sta procedendo sul veicolo parlamentare dato da due emendamenti, presentati da Lega a Forza Italia al decreto legge Elezioni. L’obiettivo è quello di modificare gli articoli del Testo unico degli enti locali, stabilendo che “il sindaco e il presidente della Provincia esercitano le funzioni di indirizzo politico-amministrativo loro attribuite, definendo gli obiettivi ed i programmi da attuare ed adottando gli altri atti rientranti nello svolgimento di tali funzioni, e verificano la rispondenza dei risultati dell'attività amministrativa e della gestione agli indirizzi impartiti”. 

Nella proposta legislativa viene eliminato, tra i loro compiti, quello per cui oggi “sovrintendono al funzionamento dei servizi e degli uffici e all'esecuzione degli atti”. Viene inoltre stabilito che "il sindaco non è mai responsabile dell'esercizio o del mancato esercizio del potere” di emettere ordinanze contingibili e urgenti nei casi di emergenze sanitarie o di gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica. Lo stesso emendamento prevede che “i dirigenti sono responsabili in via esclusiva dell'attività amministrativa, della gestione e dei relativi risultati ed operano con autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo”.

Una modifica sostenuta da uno schieramento trasversale, confermato non solo dalle istanze dell’Anci, ma anche dalla sostanziale coincidenza degli emendamenti del centrodestra con un ordine del giorno presentato dal Partito Democratico al decreto Nordio, ordine del giorno che però era stato respinto dal Governo. E proprio al Governo e al suo via libera alla proposta di modifica del Testo unico guarda la stessa maggioranza, più precisamente Forza Italia e il partito di Matteo Salvini. Di “sperare in un via libera di Palazzo Chigi in tempi brevi” ammette il senatore azzurro Mario Occhiuto, così come una forte attesa arriva ovviamente dai diretti interessati, i sindaci, rappresentati dall’Anci.

Segnare una netta distinzione che eviterebbe la ricaduta sui primi cittadini di responsabilità penali che travalicano le loro competenze è, dunque, il fine della riforma che se fosse stata in vigore avrebbe evitato imputazioni come quella dell’allora sindaca di Torino Chiara Appendino per gli incidenti di piazza San Carlo. Tema non nuovo, quello della responsabilità dei primi cittadini. Già nel 2018 proprio l’Anci aveva elaborato una proposta di legge significativamente definita “Liberiamo i sindaci” ricevendo dall’allora ministro dell’Interno Luciana Lamorgese l’impegno per una legge delega, ma il percorso si è poi rivelato non semplice e tutt’altro che breve. Sei anni dopo, forse, si è giunti vicino al traguardo. Mertedì prossimo gli emendamenti di Lega e Forza Italia saranno discussi in Commissione Affari Costituzionali del Senato. Lì si conoscerà l’atteggiamento del Governo sulla riforma che dovrebbe rendere meno rischioso il mestiere di sindaco. 

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