SANITÀ MALATA

Liste d'attesa, disastro Molinette.
La Regione striglia il dg La Valle 

Asl e Aso piemontesi stanno condividendo oltre il 90 per cento delle loro agende con il Cup regionale, come previsto dal piano per ridurre i tempi. Ma la più grande azienda ospedaliera è ferma al 54%. Dal quartier generale della Sanità una dura lettera al manager

Che ci sia qualcosa che non funziona a dovere nell’attuazione del piano per la riduzione delle liste d’attesa, predisposto dal direttore regionale della Sanità piemontese Antonino Sottile, appare evidente da tempi ancora esageratamente lunghi per potersi sottoporre a una visita specialistica o un esame diagnostico.

Che la maggiore criticità emerga proprio nella più grande azienda ospedaliera del Piemonte e tra le principali del Paese, è a dir poco incomprensibile e rende tutto ancora più grave. I dati in possesso della Regione parlano chiaro: alla Città della Salute si è applicato solo a metà il provvedimento che impone alle aziende sanitarie e ospedaliere, ma anche alle strutture private accreditate, di condividere le agende per le prenotazioni con il Cup regionale, meglio noto come sovracup. 

La delibera della giunta regionale dello scorso 20 novembre parla chiaro: “Tutte le visite e le prestazioni di primo accesso devono essere prenotabili attraverso il Cup regionale”, da qui l’obbligo della condivisione delle agende. Una disposizione che, pur con qualche partenza in salita, tutte le Asl piemontesi hanno osservato facendo arrivare la media delle agende condivise alla media del 97% e comunque superiore al 92%”.

Proprio a fronte di questi dati positivi, che confermano una sostanziale risposta del sistema sanitario alle nuove disposizioni, la situazione che emerge dall’azienda diretta da Giovanni La Valle appare se possibile ancora più grave. La percentuale di condivisione delle agende con il Cup regionale a Città della Salute, infatti, a fine gennaio non superava il 54%.

Una situazione a dir poco anomala e con pesantissime ripercussioni sull’intero sistema sanitario regionale proprio considerate le dimensioni dell’azienda. Il dato ha fatto sobbalzare sulla sedia più di un dirigente al grattacielo della Regione e, certo, non hanno contribuito a stemperare il clima le dichiarazioni di La Valle, ieri sera, alla trasmissione Fuori dal Coro su Rete4, dove di fronte alle telecamere e ai numeri impietosi snocciolati dalla giornalista ha farfugliato imbarazzate e imbarazzanti promesse e giustificazioni: “Bisognerà migliorare il sistema”, ma vah?.

Ancora prima di queste, dal grattacielo, diretta in corso Bramante, era partita una lettera con cui, rimarcando la ridotta disponibilità di prime visite e prestazioni di primo accesso nelle agende pubbliche, si chiede al vertice di Città della Salute una relazione per motivare quel grave ritardo rispetto all’applicazione del piano ed esporre le misure che si intendano assumere per porvi rapidamente rimedio.